Maria Rosa, il diploma a 75 anni: "Studiare era il sogno da bambina"

L’addio ai libri dopo le scuole medie per trovare un lavoro. Cinque anni fa li ha ripresi in mano e ora è ragioniera

Maria Rosa Locatelli con il marito Sergio Bertaccini recordman di pasticceria

Maria Rosa Locatelli con il marito Sergio Bertaccini recordman di pasticceria

Non è mai troppo tardi per coronare un sogno, soprattutto se lo si custodisce nel cuore da quando si è adolescenti. Maria Rosa Locatelli, 75 anni, voleva studiare. Da ragazzina non lo aveva potuto fare; una volta conseguita la licenza media nel 1960, a causa della morte del padre si era dovuta rimboccare le maniche andando a lavorare. Addio libri e addio diploma. Ma la vita regala sempre una seconda opportunità e quel diploma, che la donna non era riuscita a prendere negli anni del boom economico, è arrivato adesso. Tra gli adolescenti alle prese con le prove dell’esame di maturità all’Iis Faravelli di Stradella, c’era anche una “fuori quota“, Maria Rosa Locatelli. "I ragazzi erano increduli quando mi hanno visto – racconta l’anziana –. Non pensavano che una persona della mia età dovesse sostenere gli esami, nel momento in cui l’hanno compreso, mi hanno ammirata".

Nessuna scorciatoia, nessun favoritismo, Maria Rosa ha studiato ragioneria per cinque anni. "Ero brava a scuola – dice –, soprattutto la matematica mi piaceva molto. Quando ho dovuto lasciare gli studi e ho visto molte delle mie compagne proseguire fino a diventare insegnanti, ci sono rimasta male. Avrei voluto seguire anch’io quella strada. Così, appena ho potuto, sono andata a parlare con la preside del Faravelli, mi sono fatta consegnare l’elenco dei libri e mi sono iscritta da privatista". Mentre i suoi compagni stavano sui banchi o in Dad, Maria Rosa era a casa. "Mettevo le cuffie nelle orecchie e seguivo le lezioni su Youtube mentre facevo le faccende – ricorda la donna – o ero in spiaggia a Tenerife dove trascorriamo l’inverno. Poi a maggio andavo a dare gli esami. Gli insegnanti mi dicevano su quali argomenti concentrarmi e io mi preparavo".

Ma non tutto il percorso è stato privo di ostacoli. Come accade a molti studenti, anche la 75enne ha avuto un ripensamento. "Al 3° anno un docente mi ha detto che, anche se mi fossi impegnata di più, non ce l’avrei mai fatta – ammette –. Mi sono demotivata e ho pensato di abbandonare, ma ho saputo rialzarmi. Per dimostrare al docente che sbagliava e a me che potevo farcela, ho ripreso la materia e me la sono studiata bene. Non è stato facile, talvolta ho dovuto litigare con la memoria, ma non volevo deludere mio figlio di 48 anni, che è molto orgoglioso di me". Le ansie per gli esami che accompagnano i maturandi nei giorni precedenti l’esame di Stato e talvolta anche dopo, non sono mancate anche a Maria Rosa che ha dovuto riprendere materie abbandonate 60 anni fa come il francese o l’analisi logica.

"Un po’ di adrenalina c’è stata, ma io ero felice di sapere – conclude Maria Rosa Locatelli –, non mi interessava del voto, mi importava avere la certezza di essere all’altezza delle prove che avrei dovuto affrontare. Quando sono arrivata alla maturità, dopo aver superato l’esame di ammissione per il quale ho dovuto portare tutte le materie, mi sono sentita leggera. Ero stata ammessa con il 7 e avevo raggiunto un obiettivo: il diploma. Ora chissà se potrò andare avanti, mi piacerebbe frequentare un corso universitario in cui ci sia analisi oppure latino o letteratura. In alternativa prenderei lezioni di musica. L’importante è riempire il tempo e tenere il cervello in attività come ho fatto in questi 5 anni".