Appalto ambulanze truccato: quattro arresti

Ai domiciliari un dirgente e il direttore generale dell’Asst Pavia, sospeso dalla Regione , e i due amministratori della cooperativa vincitrice del bando

guardia di finanza al lavoro

guardia di finanza al lavoro

Pavia - Decapitata l’Asst di Pavia. Uno sviluppo tanto inatteso quanto clamoroso per la già nota inchiesta sul bando di gara del 2017 relativo all’affidamento dei servizi di trasporto sanitario in ambulanza per gli ospedali dell’Azienda socio-sanitaria territoriale pavese. Ieri mattina la Guardia di finanza ha eseguito quattro arresti domiciliari, disposti dal gip Maria Cristina Lapi. I provvedimenti sono scattati nei confronti del direttore generale dell’Asst, Michele Brait, che la Giunta di Regione Lombardia ieri pomeriggio ha sospeso immediatamente dall’incarico, attribuendo le sue funzioni al direttore sanitario; del dirigente responsabile dell’Unità operativa semplice Dipartimento gare della stessa Asst, nonché responsabile unico del procedimento (Rup), Davide Rigozzi; dei fratelli Antonio e Francesco Calderone, originari di Messina e residenti rispettivamente a Fiumicino (Roma) e ad Arese (Milano), amministratori di fatto della cooperativa First Aid One Italia, con sede a Pesaro. Rigettate invece le misure cautelari nei confronti di altri due indagati in stato di libertà: il legale rappresentate della stessa cooperativa, considerato dagli inquirenti un prestanome e il presidente del Consorzio, con sede a Messina, del quale la cooperativa di Pesaro fa parte insieme ad altre operanti nel settore del trasporto sanitario.

L’inchiesta della Procura di Pavia, coordinata da Mario Venditti e diretta dal sostituto Roberto Valli, contesta i reati di turbata libertà della gara d’appalto e di frode nelle pubbliche forniture. Le misure cautelari, nell’ordinanza di 82 pagine, sono motivate sia per il pericolo d’inquinamento probatorio che per quello di reiterazione dei reati, "dal momento che il contratto è tuttora in fase di esecuzione e l’Asst persiste nel non intervenire". Le indagini erano scattate a seguito dell’esposto-denuncia presentato l’11 giugno 2018 dal referente provinciale della Croce Rossa Italiana, Alberto Piacentini, che segnalava presunte irregolarità sia nella predisposizione degli atti di gara sia nelle procedure di aggiudicazione. Le successive indagini della Guardia di finanza di Pavia, tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, installazione di gps su due ambulanze, perquisizioni e sequestri (sia presso gli uffici dell’Asst che presso la sede operativa di Bollate della First Aid), hanno portato il pm a prospettare le responsabilità penali che sono state condivise dal giudice delle indagini preliminari.

Le fiamme gialle pavesi hanno accertato che la base d’asta dell’appalto sarebbe stata fissata illegalmente a una soglia inferiore alle tariffe regionali, con un ribasso eccessivo che ha provocato di fatto l’esclusione automatica degli altri operatori che partecipavano alla gara. La cooperativa indagata, invece, avrebbe fatto fronte a un ribasso di oltre il 25% rispetto alle tariffe volute da Regione Lombardia, indicando costi del lavoro dei dipendenti ben inferiori ai minimi salariali previsti dal contratto collettivo nazionale, costringendo i lavoratori a prestare anche attività come volontari. Di fatto le ambulanze erano meno di quelle pattuite, non venivano sanificate e il servizio creava gravi disagi ai malati. Ma, "a fronte di 48 violazioni e inadempienze alla norme contrattuali – si legge nell’ordinanza – risulta che Asst abbia irrogato soltanto due penali", senza revocare il contratto.