Api, sentinelle della natura a rischio Un piano per le colonie “selvagge”

Un alveare è stato identificato nell’Orto botanico che ora ne è il prezioso custode. Storicamente le “famiglie mellifere“ gestite dagli agricoltori sono convissute con quelle libere.

Api, sentinelle della natura a rischio  Un piano per le colonie “selvagge”

Api, sentinelle della natura a rischio Un piano per le colonie “selvagge”

di Manuela Marziani

Un alveare selvatico di api da miele è stato identificato all’Orto botanico, che ora ne è il custode. La conferma in occasione della giornata mondiale delle api. Storicamente le colonie di ape mellifera gestite dagli apicoltori sono coesistite con le colonie selvagge, anzi la costante interazione tra le api gestite dagli apicoltori e le api da miele selvagge ha aiutato le api gestite a essere più robuste e più adatte alle condizioni locali, oltre a rafforzare la conservazione delle popolazioni autoctone locali di questo importante insetto che non sono un pericolo e vanno protette perché sono un inestimabile patrimonio della nostra biodiversità.

Del mondo delle api ha parlato il naturalista, apidologo Paolo Fontana, che ha legato gli studi di Antonio Scopoli al mistero della fecondazione delle api regina. C’è in corso un progetto per il censimento e il monitoraggio delle colonie selvagge. Praticando una gestione sostenibile del verde, non usando insetticidi ed erbicidi e aumentando la biodiversità con le variegate collezioni vegetali, l’Orto vede ora arricchirsi la presenza di molti impollinatori oltre alle api (sirfidi, api solitarie, api legnaiole, bombi ecc.), oggetto anche di un attento censimento dell’entomofauna.

Oltre a quella di via Scopoli sono state individuate ufficialmente solo altre 2 colonie, presenti sulla facciata della chiesa di San Primo, in via Langosco. Tutti sono invitati a segnalare sull’app BeeWild altre eventuali colonie. I dati saranno strategici per capire l’eventuale manifestarsi di caratteri di resistenza o tolleranza di queste api a parassiti e malattie, o l’adattamento a particolari condizioni ecologiche nonché al loro mutamento dovuto al cambiamento climatico. Per dare un contribuito concreto nella preservazione di un patrimonio importante come la diversità biologica, invece, Korian gruppo europeo leader nei Servizi di assistenza e cura, ha deciso di lanciare Bee Korian, il primo progetto che promuove il benessere per seguirle a distanza di sicurezza per conoscere meglio le api e il loro mondo, poi chi lo desidera, anche per le persone con mobilità ridotta, potranno avvicinarsi e tenere i telai tra le mani. Un’attività unica, che influenza positivamente la sfera emotiva degli ospiti delle Rsa. Ma per il quinto anno consecutivo gli apicoltori oltrepadani sono costretti a dar da mangiare alle api per farle sopravvivere e lo devono fare anche a maggio, tradizionalmente sinonimo di abbondanti raccolte con la fioritura della acacia.