Fibronit, la Cassazione conferma l'assoluzione per i due ex manager

Claudio Dal Pozzo e Giovanni Boccini, condannati in primo grado a 4 anni, erano stati assolti in appello

Dal Pozzo e Boccini in aula

Dal Pozzo e Boccini in aula

Broni (Pavia), 20 dicembre 2017 - È definitiva l'assoluzione per i due ex consiglieri di amministrazione della Fibronit di Broni, Claudio Dal Pozzo e Giovanni Boccini, finiti sotto processo per omicidio colposo per la lavorazione dell'amianto. Lo ha stabilito la quarta sezione penale della Cassazione, rigettando il ricorso della procura generale di Milano.

Del Pozzo e Boccini erano stati condannati a quattro in primo grado dal gup di Pavia con rito abbreviato per disastro e omicidio colposo. In appello c'era stata la dichiarazione di prescrizione per il reato di disastro e l'assoluzione per l'ipotesi di omicidio «perché il fatto non costituisce reato». «Circa 20 anni tra indagini preliminari e procedimento giudiziario nelle 3 fasi, e ora anche sui morti di Broni cala il sipario. Più di 1.000 decessi e decine di nuovi casi ogni anno e nessuna responsabilità penale», commenta l'avvocato Ezio Bonanni, legale di una ventina di parti civili e presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, per il quale «purtroppo a questo punto rimane soltanto la via del giudizio civile, solo che la società Fibronit è fallita da tempo e quindi l'unico risarcimento che le vittime potranno avere sarà quello dell'Inail, anche attraverso il Fondo Vittime Amianto, che però non è stato adeguatamente finanziato. Il nostro impegno prosegue comunque in tutti gli altri procedimenti che riguardano altri deceduti tra il personale dipendente Fibronit e dei familiari e di coloro che hanno abitato nei dintorni dello stabilimento Fibronit di Broni».