MANUELA MARZIANI
Cronaca

Allagati ad ogni acquazzone, commercianti esasperati a Pavia: "Siamo ridotti a un colabrodo"

Protesta al mercato di piazza della Vittoria. Il braccio di ferro con il Comune vinto dai negozianti ma l’Amministrazione ha fatto ricorso: "E noi continuiamo a pagare l’affitto come se l’immobile fosse in perfetto stato". Altra vertenza

Giuseppe Carbone titolare della polleria

Giuseppe Carbone titolare della polleria

Pavia – La pioggia che è caduta sulla città tra ieri e il Primo maggio ha nuovamente allagato il mercato ipogeo di piazza della Vittoria. Nell’ufficio del direttore del piccolo supermercato nel pomeriggio si sono bagnati alcuni documenti di lavoro che si trovavano nel suo ufficio, allagata con almeno 2 dita d’acqua anche la sala controllo dove si trovano i pannelli elettrici e i vari negozi. "Siamo un colabrodo" dicono i commercianti stanchi di dover asciugare la pioggia ogni volta che arriva una perturbazione. "I nostri prodotti sono a rischio – confessa Domenico Veneroni che ha un negozio di formaggi –. Abbiamo prodotti che devono stagionare e soffrono l’umidità". Ma anche chi vende casalinghi accusa dei problemi, come il bar e il negozio di ottica. "Siamo in queste condizioni da diversi anni – ricorda Giuseppe Carbone che ha una polleria –. Anche se piove poco, non occorre che ci sia un diluvio e un acquazzone eccezionale si verificano delle infiltrazioni che con l’andar del tempo hanno rovinato le pareti e non solo. Abbiamo dovuto cambiare la centralina elettrica proprio per colpa dell’acqua e l’abbiamo fatta collocare in un punto diverso, ora speriamo che non si bagni anche dove l’abbiamo messa".

E non è l’unico problema. Anche l’ascensore quando piove non può funzionare. "Ho tolto io la corrente – ha aggiunto Carbone –, se non lo avessi fatto avrei rischiato che un utente rimanesse bloccato all’interno della cabina. È già capitato, purtroppo. Fino a domani (oggi per chi legge, ndr) terrò l’ascensore fermo, poi chiamerò il tecnico e vediamo se sarà il caso di ripristinare il servizio. Mi rendo conto del disagio, perché l’ascensore viene utilizzato da portatori di disabilità o anziani con difficoltà deambulatorie, proprio per questo motivo però non voglio correre rischi". Gli interventi tampone effettuati in passato non sono serviti a risolvere i tanti problemi nella struttura aperta nel 1959 per la prima parte e nel 1961 anche per la seconda.

"Per tantissimi anni tutto è filato liscio – aggiunge Luigi Polzotto presidente della cooperativa di commercianti che opera all’interno del mercato ipogeo –, poi sono esplosi i problemi. Un tetto non è eterno, prima o poi è da rifare". Il "tetto" del mercato è piazza della Vittoria che, quando è stato realizzato il mercato ipogeo non ha visto posizionare una guaina sotto i ciottoli perché all’epoca ancora non esisteva. "Avevano messo quella che viene chiamata carta catramata – sottolinea Polzotto –, ora si dovrebbe rimuovere tutto l’acciottolato e far scorrere una guaina dal Brolleto in avanti per poi procedere con le saldature".

L’intervento era stato inserito nel piano urbano delle opere pubbliche dello scorso anno come intenzione. "Peccato che io continui a pagare l’affitto anche se il mio negozio non è nelle condizioni nelle quali lo avevo affittato – prosegue Luigi Polzotto –. In un normale contratto tra locatore e locatario viene riconosciuto lo stato dell’immobile e si provvede con sgravi sul canone di locazione. Questo tema sarà oggetto del processo che si terrà alla fine del mese".

Per la mancata manutenzione i commercianti hanno chiesto i danni al Comune: "Il tribunale ci ha già dato ragione – fa notare Polzotto – e il Comune ha deciso di resistere in giudizio senza indicare nella delibera con quale cifra. Invece di mettere a disposizione i soldi per risarcirci dei danni ed evitare che si ripetano ad ogni pioggia, preferisce resistere e spendere in questo modo i soldi nostri". La diatriba tra la cooperativa e il Comune si trascina da anni. Nel 2022 è stata anche effettuata anche una consulenza tecnica per valutare la situazione e la portata dei danni. Ora i commercianti si affidano a un rito alternativo in base al quale la controversia si baserebbe su una prova documentale.