Appuntamento insolito a Kosmos, il Museo di Storia naturale dell’università di Pavia, che domani propone una conferenza dedicata agli squali bianchi del Sudafrica. Protagonista dell’incontro che si terrà in aula Spallanzani (piazza Botta, con ingresso dalla biglietteria del museo con ingresso gratuito senza prenotazione) sarà Alessandro De Maddalena, uno dei maggiori esperti di squali del mondo, ricercatore, già professore a contratto di zoologia dei vertebrati, conferenziere, scrittore, illustratore, fotografo naturalista ed expedition leader. La conferenza, a partire dalle 18, prevede anche la proiezione di immagini scattate durante le spedizioni che lo scrittore milanese ha organizzato negli ultimi quattordici anni. Si parlerà di squali a 360°: della biologia dello squalo bianco, delle sue tattiche predatorie e del suo habitat, ma anche delle sue relazioni con l’uomo e dei problemi legati alla conservazione della specie. "Gli squali bianchi fino a una decina di anni fa erano abbondanti nelle acque sudafricane - ha recentemente detto Alessandro De Maddalena - ed era il luogo al mondo in cui era più facile vederli anche vicino alle coste. La convivenza con gli esseri umani non presentava problemi particolari, a dimostrazione del fatto che gli esseri umani e gli squali possono dividere il medesimo ambiente. In alcune zone del mondo come Sudafrica, Messico o Nuova Zelanda è assolutamente normale". Eppure assistiamo a uno sterminio di squali. Sono 540 le specie note e, secondo una recente statistica, ne vengono uccisi dai 70 ai 200 milioni all’anno. "La maggior parte viene uccisa nelle operazioni di pesca - ha proseguito De Maddalena - come cattura accessoria, non mirata a prendere gli squali. Nella pesca con palangaro utilizzata per pendere tonni e pesci spada si può arrivare a un numero di squali che ammonta al 90% delle catture".
Manuela Marziani