
Alessandro Nesta con Adriano Galliani
Monza – La lunga e agonizzante attesa è finita. Il Monza è ufficialmente in Serie B. E lo fa nel peggiore dei modi, perdendo 4-0 all’U-Power Stadium nel derby lombardo contro l’Atalanta. I numeri di questa retrocessione sono inequivocabili e rischiano di rendere i brianzoli la peggior squadra della storia della Serie A: 24 sconfitte in 35 gare disputate, appena 2 vittorie, peggior difesa con ben 63 reti subite e soli 24 gol realizzati davanti. Il passaggio nella categoria cadetta è stato sancito davanti ai propri tifosi.
Quegli stessi tifosi che anche oggi non hanno risparmiato né fischi né “olè” di derisione verso la squadra, né gli ennesimi striscioni polemici nei confronti di Adriano Galliani. L’ad biancorosso, uscito dallo stadio alla fine del primo tempo e da mesi in silenzio stampa, è stato apostrofato così: "Su questi spalti ci sono nato a nessuno mi sono mai prestato. Hai capito Don Abbondio? O Ponzio Pilato". E ancora: "Nelle difficoltà i veri uomini...ops, siamo soli".
Sicuramente Galliani ha una responsabilità in questa annata disastrosa, ma sopra di lui c’è e c’è sempre stata una società che di fatto ha abbandonato il Monza al proprio destino. A gennaio, quando la situazione sportiva dei biancorossi era già complessa, la rosa è stata ulteriormente impoverita. Tanta confusione anche in panchina, dove Alessandro Nesta - esonerato il 22 dicembre 2024 in favore di Salvatore Bocchetti - è stato poi richiamato il 10 febbraio. Il tecnico romano è affondato con la sua nave senza mai scappare, ma allo stesso tempo complice anche la bassa qualità della squadra non è sembrato nelle condizioni di poter risalire la classifica.
Ora i brianzoli sono chiamati alla sfida più difficile: ripartire dal basso dopo diversi anni felici. In estate sarà necessario trovare un nuovo allenatore. Gran parte degli attuali giocatori (in prestito o a fine contratto) saluteranno il club e la rivoluzione della rosa sarà inevitabile. Ma prima di tutto servirà fare chiarezza sul vertice del club. Il passaggio di mano a livello societario è il tema più chiacchierato a Monza da mesi: da vedere se ora che la Serie B è aritmetica ci saranno svolte concrete. Solo allora si potrà provare a progettare bene un’eventuale risalita nell’olimpo del calcio italiano.