Thermo Fisher pronta al grande salto: oltre Pfizer produrrà anche Moderna

Per l’estate qui si produrrà anche l'altro vaccino anti Covid, mentre è stato ultimato il secondo edificio

Attualmente sono attive sei linee di produzione

Attualmente sono attive sei linee di produzione

Monza - Un anno fa la firma dell’accordo tra Thermo Fisher e Pfizer per la produzione del vaccino nello stabilimento di viale Stucchi a Monza. Oggi il quartier generale monzese del colosso farmaceutico americano si prepara a entrare in produzione anche con Moderna. Già realizzati i cosiddetti lotti di convalida, ovvero le fiale che poi vanno inviate all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per verificare che il prodotto finito sia conforme e, quindi, per ricevere l’autorizzazione alla commercializzazione. Un’operazione che ha una tempistica di circa un mese e che quindi potrebbe portare all’avvio dell’attività su Moderna entro l’estate. Lo stesso iter seguito nella primavera del 2021 per Pfizer e che oggi vede, in un’area di una ventina di metri quadrati, due addetti specializzati per turno impegnati sulla Linea 1 al riempimento sterile e alla preparazione del prodotto finito a un ritmo di quasi 140mila flaconi al giorno.

Pfizer, infatti, fa arrivare dal Belgio il prodotto semilavorato che poi viene sviluppato e successivamente infialato e confezionato, per poi tornare in Belgio da dove parte la distribuzione ai vari Stati in base agli accordi con l’Unione europea. Il tutto, per ogni carico, avviene in 142 ore. Un’operazione per la quale la sede monzese di Thermo Fisher ha sostenuto un investimento di 20 milioni di euro e garantito l’assunzione di 180 addetti. Confermando il ruolo di centro all’avanguardia in grado di rifornire oltre 20 Paesi nel mondo, inclusi Stati Uniti, Europa e Asia Pacifico. Quasi 1.500 dipendenti, è specializzato nella produzione di farmaci iniettabili sterili per conto terzi. Un impianto modello di una società che assiste le big pharma in tutto il processo, anche nella fase di ricerca e sviluppo. Attualmente sono attive sei linee di produzione, ma i piani di espansione dell’azienda sono ad uno stato avanzato.

Il nuovo building accanto all’attuale stabilimento è ormai pronto nel suo involucro esterno. Nelle prossime settimane saranno avviati i lavori all’interno che porteranno alla realizzazione di altre due linee per la produzione di farmaci. Un intervento tutt’altro che semplice e rapido: una volta chiuso il cantiere, sarà necessario avviare tutti i collaudi e le pratiche per ottenere le rigorose autorizzazioni. Presumibilmente le nuove linee non saranno operative prima della fine del 2023, inizio del 2024. Nel frattempo, comunque, l’attività ordinaria di Thermo Fisher prosegue, con il 2022 che sarà impiegato per stabilizzare gli impianti e la fase di espansione.