Solaro: annunciati dieci esuberi alla Electrolux. Cosa si sta facendo per evitarli

Trattativa fra azienda e sindacati: c’è uno spiraglio per il polo lombardo, ma lo stop agli addii va definito nel quadro dell’intero confronto sulla sorte degli stabilimenti italiani

Lavoratori della Electrolux (Archivio)

Lavoratori della Electrolux (Archivio)

Solaro, 5 febbraio 2024 – Vertenza Electrolux: poche buone nuove, ma nello stabilimento di Solaro si può tirare un sospiro di sollievo, almeno per quanto riguarda le prospettive. Nella trattativa sui 373 esuberi annunciati dall’azienda, infatti, non si è ancora giunti ad alcun accordo.

La partita fra sindacati e dirigenza, quindi, continuerà, anche se sulla modalità di gestione degli addii si è arrivati a ottenere i primi risultati, seppur vincolati all’evoluzione dell’intera vicenda, come si legge in una nota congiunta di Fim, Fiom e Uilm.

La situazione

"Nonostante la dichiara comune volontà di ricorrere al criterio della volontarietà per la gestione degli esuberi – si legge nel comunicato – non è stato ancora raggiunto l’accordo su come affrontare le 373 eccedenze dichiarate da Electrolux in Italia, di cui 174 negli staff e 199 in produzione”.

Sul tavolo, al momento, c’è un potenziale accordo su alcuni punti della questione, ancora da definire, però, nel quadro dell’intera trattativa. Uno di questi riguarda il polo di Solaro. “Sulle modalità di gestione degli esuberi – proseguono i sindacati – abbiamo raggiunto una potenziale intesa su alcuni punti, in particolare sulla esclusiva adozione del criterio della volontarietà con conseguente eliminazione della obbligatorietà dell’uscita anche per chi può agganciare la pensione, sulla eliminazione degli esuberi dichiarati a Solaro (ne erano stati annunciati 10, ndr), sulla diminuzione di quelli di Forlì, sull’inserimento del part time volontario come strumento aggiuntivo di gestione degli esuberi, sull’aggiunta di percorsi di outplacement, sulla previsione di un periodo entro cui l’azienda deve dare una risposta a candidature alle uscite, nonché – è la chiusura – sulla definizione di puntuali momenti di verifica dei volumi e delle uscite”.

I nodi

Fin qui i punti di contatto. Restano distanze, invece, su altre questioni, come il possibile utilizzo di contratti di solidarietà con rotazione del personale anche nell’ambito del personale impiegatizio, la internalizzazione di attività, la creazione di postazioni idonee per i lavoratori con ridotte capacità lavorative e l’indisponibilità ad incrementare gli incentivi rispetto alla volta precedente.

"Inoltre – si legge ancora nel comunicato – abbiamo chiesto di chiarire sin da ora la disponibilità a prorogare gli ammortizzatori sociali conservativi qualora alla loro data di scadenza permangano degli esuberi. In ogni caso, anche al di là della gestione concreta degli esuberi dichiarati, resta una fortissima preoccupazione sui problemi di lungo periodo del settore e della stessa Electrolux, per cui abbiamo chiesto e infine ottenuto l’intervento delle Istituzioni locali e governative. Si pone difatti un problema di sostenibilità e dunque di salvaguardia dell’industria del bianco in Italia per cui è necessario l'intervento del governo con provvedimenti che vadano a colmare il gap competitivo in termini di sistema”.

Le tappe future

I prossimi appuntamenti sono il 22 febbraio col governo sul tavolo di settore e il 4 marzo con Electrolux per proseguire la discussione sulla gestione degli esuberi. Nel frattempo Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto di procedere ad incontri specifici con Rsu e segreterie territoriali, per affrontare i problemi che si stanno accumulando negli stabilimenti.

“Purtroppo però Electrolux – chiude la nota – ha dichiarato che aprirà unilateralmente la procedura di licenziamento per la parte di impiegatizia, vale a dire presumibilmente per 174 persone, fermo restando comunque la sua disponibilità a proseguire la discussione sulla base del criterio della volontarietà”.