Candy, prolungata di 40 giorni la cassa integrazione

Fino al 10 novembre, poi il Governo troverà i soldi per arrivare a fine anno

Candy di Brugherio

Candy di Brugherio

Brugherio, 25 settembre 2019 -  Prolungata la cassa integrazione alla Candy (azienda acquistata un anno fa dal colosso cinese Haier). Per poco. Fino al 10 novembre. Perché, a Roma, i soldi del Fondo per la Cassa integrazione ce li hanno solo fino a quella data «ma ci hanno assicurato che nei prossimi giorni il Governo rifinanzierà il Fondo fino al 31 dicembre e poi dal primo gennaio ci saranno i fondi previsti per il 2020», spiega il segretario della Fiom Brianza, Pietro Occhiuto. Soldi che permetteranno un altro anno di cassa complessivo, fino al 30 settembre 2020. È il risultato ottenuto ieri da Cgil, Cisl e Uil Brianza che già a giugno avevano trovato l’intesa con l’azienda ma una volta a Roma avevano trovato “la cassa vuota”. «Ora ci adopereremo con i politici del territorio per far rifinanziare il fondo», aggiungono i sindacati. Il prolungamento della cassa rinvierebbe di un anno l’entrata in vigore della “decurtazione volontaria” dello stipendio che era stata avallata dagli operai (450 persone) pur di conservare i posti di lavoro.

In primavera Haier aveva presentato un piano industriale con investimenti per aumentare la produzione di lavatrici a Brugherio: 400mila nel 2019, 450mila nel 2020 e 500mila nel 2021. Incrementi non ritenuti sufficienti dai sindacati. «Lascerebbero sul campo 130 esuberi». In ogni caso il prolungamento della cassa garantisce 24 ore lavorative settimanali. Attualmente si lavora una media di 18 ore a settimana. Un momentaneo sospiro di sollievo per gli operai della fabbrica Candy di Brugherio, ultima rimasta in Italia della multinazionale che la famiglia Fumagalli ha ceduto poco più di un anno fa al colosso cinese Haier per 475 milioni di euro.

Haier che nei mesi scorsi ha spostato da Parigi alla Brianza il quartier generale europeo. Il gruppo Candy, costruttore della prima lavatrice italiana, era arrivato ad avere un fatturato di 1,14 miliardi di euro nel 2018, circa 5.000 dipendenti nel mondo (900 fra operai e impiegati nell’unica sede italiana, a Brugherio) e impianti produttivi tra Europa, Turchia e Cina. Dal 1945 al 2018 aveva acquistato i marchi Hoover, Iberna (Spagna), Jinling (Cina) Rosières (Francia), Süsler (Turchia), Vyatka (Russia), Zerowatt, Gasfire e Baumatic. I volumi aggregati dei gruppi Haier e Candy nel 2018 rappresentavano il 15,1% del mercato globale dei grandi elettrodomestici, del 22,7% degli elettrodomestici di refrigerazione free-standing, e del 19,8% per gli elettrodomestici destinati al lavaggio. Il fatturato combinato dei due gruppi (1,4 miliardi Candy e oltre 30 miliardi Haier) si classifica al quinto posto nell’Europa occidentale e punta a raggiungere le prime tre posizioni entro il 2022. Oggi in fabbrica si svolgeranno le assemblee e l’accordo sarà sottoposto alla valutazione delle tute blu.