ANTONIO CACCAMO
Cronaca

Acquaworld: zero contagi nel 2020. Eppure ci tengono chiusi"

I parchi divertimento riapriranno dal 1° luglio. Nel 2019 per il comparto e il suo indotto un giro d’affari da un miliardo

Acquaworld

 

Sconcerto e delusione ad Acquaworld per la roadmap governativa che posticipa la data di riapertura dei parchi di divertimento e acquatici al 1° luglio. Dopo quasi un anno di chiusura, a parte la breve parentesi estiva, la proprietà e gli 80 dipendenti speravano di spalancare già a maggio le porte del più grande parco acquatico coperto d’Italia, aperto tutto l’anno con più di un chilometro di scivoli, area fun e benessere, miniworld e due ristoranti. Il parco di via La Pira è dall’anno scorso proprietà di Pillarstone Italy, veicolo finanziario della società di investimenti KKR.

"Sono amareggiato per il calendario di aperture previsto nell’ultimo decreto e non posso che aggiungermi alla rabbia e allo sconcerto manifestati da tutto il comparto", dice Guido Zucchi, ad dell’Acquaworld brianzolo e di MagicLand, il più grande parco divertimenti del Centro-Sud Italia.

"Una data, quella del 1° luglio, che stride fortemente con i protocolli adottati già dallo scorso anno, che hanno garantito la sicurezza dei nostri visitatori, con linee guida rigidissime e comuni a tutti i parchi divertimento a livello internazionale. Durante la stagione 2020, nessun contagio è stato registrato nelle due strutture e i numerosi controlli realizzati da polizia e Nas non hanno mai evidenziato nessun punto critico; né alcuna multa o sanzione ci è mai stata notificata".

Zucchi si aspettava parità di trattamento con altre categorie simili, considerando che l’industria dei parchi nel 2019 ha generato in Italia un giro d’affari superiore ai 400 milioni, "cifra che sale a un miliardo considerando hotel, ristorazione, merchandising, manutenzione e tante altre voci collaterali". Ora Zucchi lancia l’allarme: "Siamo fermi da ottobre, il settore è ormai allo stremo e il calo del fatturato drammatico. Lo scorso anno, con la pandemia in corso e senza ancora un vaccino, il comparto è stato riaperto a fine maggio. Quest’anno, con la campagna vaccinale in corso, non è accettabile un simile ritardo". Zucchi cita uno studio dell’Imperial College di Londra "in cui si accerta che l’acqua delle piscine, addizionata con cloro, può inattivare l’infettività dell’agente patogeno in soli 30 secondi, rendendo così trascurabile la possibilità di contagio. Nonostante questo i parchi acquatici sono tra le attività che più dovranno attendere prima di riaprire. Un danno economico oltre che sociale, per la ritardata assunzione di tutto il personale stagionale e i mancati introiti dell’indotto".