
Lampioni
Monza, 21 settembre 2020 - Restano ancora spente le luci sul progetto per far diventare Monza una Smart City. E, come avviene ormai dal 2016, è ancora una volta un contenzioso legale a far ritardare la possibilità per la città di rinnovare la sua rete di illuminazione pubblica e, allo stesso tempo, di aggiornare le sue dotazioni tecnologiche con nuovi servizi per scuole, edifici pubblici, strade e videosorveglianza. A fine agosto è stato notificato al Comune un ricorso al Tar che sospende la la gara pubblica avviata alla fine dell’anno scorso per l’assegnazione della gestione e manutenzione dell’illuminazione pubblica cittadina.
Si tratta di un maxiappalto da oltre 45 milioni di euro complessivi a cui è legato non solo il rinnovo degli oltre 12mila lampioni presenti in città, ma anche un pacchetto di investimenti in tecnologie, impianti e servizi innovativi per i prossimi 20 anni. E’ di novembre 2019 la pubblicazione del bando per l’affidamento in project financing del "Servizio di gestione, manutenzione e riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione con la predisposizione degli stessi ai servizi di "smart cities" e la relativa erogazione in banda larga e banda stretta nel Comune", una procedura che durante la primavera ha richiesto una proroga di un paio di mesi ma che durante l’estate ha avviato la selezione dei soggetti partecipanti. Tra loro la cordata di imprese capofila Varese Risorse spa, con A2a Illuminazione Pubblica srl ed A2a Smart City spa, che a fine luglio ha ricevuto dal Comune la comunicazione di essere stata esclusa dalla gara. Una decisione contro cui il gruppo di imprese di Varese Risorse ha presentato ricorso al Tar chiedendo l’annullamento e la sospensione cautelare di tutta la procedura.
Per la città è l’ennesimo stop a un progetto atteso da almeno 4 anni, da quando nell’estate 2016 il Comune aveva ricevuto una prima proposta da parte di una cordata di imprese guidata allora da Acsm-Agam, con A2a e A2a Smart City, di un progetto di partnerariato pubblico-privato per la manutenzione dei punti luce cittadini con l’aggiunta di un pacchetto di investimenti di 20 anni per nuovi servizi da "Smart City". L’Amministrazione comunale accolse il progetto finché a gennaio 2017 arrivò una seconda proposta concorrente da parte di Enel Sole, diversa sia nella durata, 15 anni, sia nelle proposte di investimento per la "Smart City". Si aprì una guerra legale per i lampioni di Monza, che durò fino a febbraio 2019 quando, dopo anche un’analisi comparativa tra le due proposte, il Comune riuscì a dichiarare di "pubblico interesse" il primo progetto proposto. Un passaggio che ha permesso di avviare la gara d’appalto sulla base di quel progetto che prevede 20 anni di durata, un canone che varia tra i 2,1 e 2,4 milioni l’anno pagati dal Comune e un pacchetto da 12,5 milioni di investimenti a carico dell’operatore privato che, oltre a rinnovare con luci led tutti i 12mila lampioni della città, deve realizzare servizi extra come la posa di fibra ottica e attivazione della banda larga e stretta da usare per creare 24 aree di WiFi pubblico e una rete dedicata per i 57 edifici comunali, le 68 scuole cittadine, le 13 sedi delle biblioteche e la videosorveglianza con 93 nuove telecamere.