Volontariato nel carrello. Il progetto “Save the food“ sostiene 750 famiglie

A Monza e Lissone con le donazioni dei supermercati

Volontariato nel carrello. Il progetto “Save the food“  sostiene 750 famiglie

Volontariato nel carrello. Il progetto “Save the food“ sostiene 750 famiglie

Anche quest’anno a Monza e Brianza c’è “fame“ di solidarietà. A rispondere con grande energia c’è la Casa del Volontariato di Monza, che con il progetto “Save the food“ distribuisce pacchi alimentari a oltre 750 famiglie bisognose del territorio di Monza e Lissone, ma anche di altre realtà della provincia. Una prima grande colletta alimentare è stata preparata in queste settimane di gennaio, arricchendo il magazzino di cui l’associazione dispone in via Silva, ma tutti i giorni i suoi volontari sono attivi per la distribuzione di cibo ai bisognosi. "Ogni settimana forniamo pacchi alimentari per 80 famiglie al centro Dike di Lissone e ogni due settimane per 100 famiglie al Comune di Monza - racconta Beatrice Di Virgilio, responsabile operativa del progetto “Save the food“ -. Queste sono famiglie che assistiamo in maniera continuativa, poi tante delle nostre derrate vanno a famiglie assistite dalle comunità caritatevoli, come quelle della Chiesa evangelica, o la Comunità filippina, o ancora alle mense gestite dai frati francescani a Santa Maria Delle Grazie, o agli asili notturni di via Raiberti e di San Fruttuoso. Per fare questo abbiamo circa una cinquantina di volontari fissi, che si occupano di una media di 40 trasferimenti settimanali, soprattutto di freschi in scadenza di 1-2 giorni, dai supermercati alle associazioni e alle mense". Sì perché “Save the food“, come dice il nome stesso, punta a combattere lo spreco alimentare facendone un uso intelligente e solidale. Per farlo fondamentale è la collaborazione delle catene di grande distribuzione. "Sul fresco ci riforniscono le Coop di via Lecco, via Marsala e Muggiò, ma anche la Lidl di Lissone e l’Italmarket di Bregnano, Cogliate e Cornate d’Adda. Sul secco tanto ci viene da Eurospin, Conad e Iperal". Oltre alle donazioni materiali c’è anche una parte di donazione economica molto importante. "Per ricevere finanziamenti per noi è fondamentale partecipare a bandi di Comuni e fondazioni. Siamo nati con Fondazione Comunità Monza e Brianza che grazie al Fondo nuove povertà ci dà un sostegno economico fondamentale, di cui usufruiamo per acquistare tanti altri pacchi alimentari.

Più in generale per noi è fondamentale essere in una rete che fa sistema, a cui ha puntato la nostra presidente Assunta Betti. Senza una rete non potremmo portare avanti il progetto". Il 5 febbraio alle 17.30 ci sarà un convegno con le associazioni e le autorità politiche alla sede della Casa del volontariato di via Correggio 59 a Monza.

Alessandro Salemi