"Vogliamo un Consiglio sul caso Siccardi"

Minacce fai-da-te del sindaco. Dopo il no incassato in Municipio. il centrosinistra ha deciso. di rivolgersi a Monza

La minoranza chiede "un consiglio chiarificatore" sulle minacce fai-da-te imputate dalla procura direttamente al sindaco Daniel Siccardi, la maggioranza lo nega e la vicenda finisce sul tavolo del prefetto. L’affaire che scuote il piccolo centro del Vimercatese da giorni verrà messo sotto la lente da Patrizia Palmisano. È a lei che il gruppo Progresso e Solidarietà si è rivolto "per capire la situazione", spiega il consigliere Giuseppe Gustinetti. Al centrosinistra il "niet" in arrivo dal presidente Diego Finotti non è piaciuto.

"La vicenda riguarda la persona e non il primo cittadino - spiega la lettera che respinge la convocazione -. La seduta finirebbe per alimentare pettegolezzi inutili". "Ho preso atto, ma è una risposta inaccettabile", rincara Gustinetti che ha spedito il dossier a Monza. Anche la Lega aveva chiesto "chiarezza o dimissioni", ma Siccardi, leader della civica Siamo Ornago, non raccoglie e tira dritto. Per gli inquirenti che hanno indagato il primo cittadino per simulazione di reato, il sindaco avrebbe fatto tutto da solo: sarebbe stato lui a spedirsi messaggi cruenti corredati da fotografie in cui era sfregiato, compresa la lettera trovata non più nella casella di posta elettronica come all’inizio, ma in quella di casa. Ed era stata proprio questa circostanza a spingerlo – spiegò lui ad aprile – a sporgere denuncia preoccupato "per i rischi corsi da moglie e figli". Per gli investigatori però il racconto sarebbe destituito di fondamento. "C’è un profilo giudiziario nel quale non intendiamo certo entrare, non spetta a noi, ma ce n’è uno politico e non si può ignorare: la comunità deve sapere", ribadisce il centrosinistra. Siccardi si è limitato a poche parole sui social dopo essere stato interrogato dal pubblico ministero: "Non posso dire molto, aspetto con fiducia la decisione sul mio caso" ed è tornato alla vita di sempre difeso dal suo gruppo: "Piena fiducia in lui", conclude Finotti nella risposta ora al vaglio della prefettura. Sin qui il duello fra sostenitori e scettici della versione del sindaco si è consumato on-line. "Un confronto è doveroso", ripete Gustinetti che ha pronta una seconda richiesta di convocazione dell’aula: "Non demordiamo". La crisi della maggioranza "non nasce oggi, la prova è nelle dimissioni continue in Giunta e in consiglio e i riflessi sulla gestione del Comune sono sotto gli occhi di tutti. Adesso questa tegola. Le spiegazioni non sono un vezzo".

Barbara Calderola