Monza, aggredisce e molesta una ragazzina in corso Milano

L'uomo, 62 anni, fermato da una pattuglia del Nost

Agenti della Polizia locale di Monza

Agenti della Polizia locale di Monza

Monza, 5 gennaio 2022 - La ragazzina, 16 anni, entra in un negozio di corso Milano, fra il centro e la stazione ferroviaria. Sono le 19.15 di martedì. È spensierata e non ha nulla da temere. Fino a quando poco dopo dallo stesso esercizio commerciale esce anche uno sconosciuto; probabilmente la stava osservando da un pezzo. Ha una sessantina d’anni (62 per la precisione, si scoprirà in seguito), è di origine ecuadoriana e abita in un paese della Brianza. Come la sua vittima. L’uomo si avvicina alla ragazzina, che in quel momento sta dando le spalle al fabbricato e inizia a palpeggiarla. La ragazzina si mette a urlare, "non mi toccare!", tentando di respingere l’aggressore, ma quest’ultimo non demorde e prova ancora ad allungare le mani, venendo allontanato da una spinta. In quel momento, a osservare tutta la scena c’è però una pattuglia del Nost, i supervigili del Nucleo operativo sicurezza tattica del Comune di Monza, che abitualmente presidiano quella che è considerata una delle aree più “calde“ della città.

Gli agenti bloccano l’uomo, che tenta pateticamente di giustificarsi: «E che sarà mai, non facevo nulla di male» più o meno le sue parole. Esibisce permesso di soggiorno e carta di identità, come se potesse bastare ad alleggerire la sua posizione. Intanto la giovane viene affidata alla madre, giunta sul posto a consolare la figlia verosimilmente spaventata. L’uomo tenta di avvicinarsi alla due donne e si mostra aggressivo nei confronti dei agenti. Portato in Comando per l’identificazione, continuerà a insultare e apostrofare con frasi sprezzanti i vigili. Alla fine, sentito il magistrato di turno, verrà denunciato per “violenza sessuale più lieve in danno di minorenne“, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Aveva precedenti. «La presenza costante degli agenti si conferma uno strumento di contrasto alla microcriminalità: mi auguro una pena severa come epilogo della vicenda» ha commentato l’assessore alla Sicurezza, Federico Arena.