Violenza psicologica, pericolo poco considerato

Studio bresciano: un ostacolo solo per il 9% dei ragazzi. "Più che demonizzare educare alle buone pratiche"

Violenza psicologica, pericolo poco considerato

Violenza psicologica, pericolo poco considerato

Inutile demonizzare Internet, i social, gli smartphone: la chiave di volta è conoscere, insegnare, educare alle buone pratiche, nella vita digitale come in quella reale. In sintesi è questo il pensiero è quello di Paola Cattenati, bresciana, responsabile dell’associazione Criaf, assegnataria del progetto “Secor-Net in rete – relazioni sicure dentro e fuori la rete”, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con l’Azienda territoriale per i servizi alla persona – Ambito 9. Il lavoro che ha coinvolto oltre 13.400 studenti ha permesso di evidenziare come un giovane su 4 sia stato vittima di cyberbullismo almeno una volta, subendo prepotenze via messaggio o online (22%) o con materiali umilianti e offensivi pubblicati in rete (18%). Il 10%, inoltre, dichiara di aver avuto un ruolo attivo nel mettere in atto forme di prepotenza verso i coetanei; il 30% ritiene che solamente pochi dei coetanei abbia sperimentato forme di cyberbullismo. Si conferma, quindi, come il cyberbullismo sia una piaga che segue la diffusione degli smartphone e del web.

"Altro rischio – sottolinea Cattenati – è di confondere bullismo, disagio, cyberbullismo. Sono fenomeni che hanno volti diversi, che bisogna riconoscere per potersi dotare degli strumenti adeguati". All’interno di Secor-Net, ad esempio, sono state redatte delle linee operative, utili per le scuole, per interpretare i segnali, riconoscere i fattori di rischio (ad esempio, l’elevata competitività all’interno delle classi che può generare violenza) e prevenire il dilagare di cyberbullismo e violenza.

"Abbiamo visto – spiega Cattenati – che buona parte dei ragazzi riconosce che la violenza fisica e verbale è un ostacolo alle buone relazioni con i propri pari". Tuttavia, ad esempio emerge che solo un 9% considera un ostacolo la violenza psicologica (diffondere pettegolezzi, escludere), che è spesso alla base poi di atti di bullismo e cyberbullismo.Federica Pacella