BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Villa Borromeo rinasce. Le opere nascoste di Brera in mostra alla Montagnola

Il gioiello di Arcore ospiterà tele e sculture oggi nei depositi della pinacoteca milanese "Sarà la prima di una lunga serie di collaborazioni con istituzioni culturali di prestigio".

Villa Borromeo rinasce. Le opere nascoste di Brera in mostra alla Montagnola

Villa Borromeo rinasce. Le opere nascoste di Brera in mostra alla Montagnola

Un cantiere milionario chiuso nel 2018 dopo decenni di degrado, la rinascita, e adesso la volontà di inserire il gioiello in un circuito culturale prestigioso che aiuti la Brianza a spiccare il volo in campo turistico, fino a farne una meta sempre più amata dal grande pubblico.

Arcore ha messo a segno un colpo che spiana la strada verso il traguardo, un accordo con Brera proietta Villa Borromeo sulla grande scena culturale italiana: il gioiello di casa ospiterà tele e sculture oggi nei depositi della pinacoteca milanese.

Il patto è frutto di una paziente opera di tessitura del sindaco Maurizio Bono e dell’assessore Nicolò Malacrida con delega alla valorizzazione del bene, che non nascondono l’euforia per il risultato. "Siamo orgogliosi e soddisfatti – dicono –. Questo primo accordo è un pieno riconoscimento del valore storico della dimora". Un’intesa destinata a replicarsi, perché gli amministratori non hanno intenzione di fermarsi: "Ci auguriamo che questa sia solo la prima di una lunga serie di collaborazioni con istituzioni culturali nazionali e internazionali che possa portare a una piena valorizzazione della città e del nostro patrimonio artistico e industriale".

Il patto ha una base: "La Villa ospita già i laboratori di restauro di Brera", ricorda Malacrida. E quello è stato il punto di partenza di un piano che prevede "mostre, programmi formativi e attività educative e didattiche". La cornice è all’altezza. La Montagnola, questo il soprannome del tesoro per la sua posizione panoramica in cima a una collinetta, è una macchina del tempo che strega il visitatore catapultandolo nella Belle Époque. Fra i suoi saloni da sogno dove nell’Ottocento faceva festa la nobiltà lombarda, la stanza delle Colonne e il Giardino d’Inverno troverà casa il nuovo percorso espositivo. Per gli appassionati un doppio vantaggio, le opere milanesi in trasferta e le vicende della casata da assaporare. Al centro, il complesso frutto di un paio di rimaneggiamenti ottocenteschi che ne hanno cambiato l’aspetto originario - il primo con Giovanni D’Adda grazie all’opera di Giuseppe Balzaretto, il secondo firmato dall’architetto Emilio Alemagna - un insieme che lascia senza fiato. Presto, la stessa emozione accompagnerà gli amanti del bello anche all’interno.