
di Veronica Todaro
L’appuntamento è stato rinviato al 21 dicembre. È fissata infatti tra circa otto mesi la terza udienza dopo che a settembre del 2020 l’Amministrazione comunale, attraverso uno studio di professionisti legali, aveva depositato la richiesta per "l’esercizio dell’azione di nullità degli atti correlati all’acquisizione di Villa Bagatti Valsecchi".
Dopo l’udienza dello scorso 13 aprile, il giudice ha rimandato a dicembre un ulteriore dibattimento per l’ammissione dei mezzi istruttori formulati dalle parti, cioè gli atti afferenti alla fase istruttoria che consiste nell’espletamento dei mezzi di prova per ricavare le prove necessarie al giudice per decidere la causa.
L’Amministrazione comunale vuole andare a fondo alla vicenda anche in sede civile, riprendendo in mano quanto richiesto nel 2013 dalla Corte dei Conti. La Sezione regionale di controllo per la Lombardia della magistratura contabile aveva infatti accertato alcune gravi irregolarità: l’elusione del patto di stabilità per l’anno 2011, la mancata applicazione delle sanzioni conseguenti e l’uso improprio della "fondazione di partecipazione" per eludere vincoli di finanza pubblica in materia di indebitamento. In sostanza l’operazione di acquisto da 6 milioni di euro si era svolta nella presunta consapevolezza che l’acquisto avrebbe determinato lo sforamento del patto di stabilità senza un piano di ammortamento. "Il vero obiettivo della creazione della fondazione “La Versiera 1718” - scriveva la Corte dei Conti sette anni fa - non è consistito nell’individuazione del migliore strumento giuridico per la realizzazione di finalità pubbliche, bensì quello di sottrarre al Comune stringenti regole di contabilità che altrimenti avrebbero precluso il compimento dell’operazione".
Nel frattempo l’Amministrazione comunale aveva richiesto all’Agenzia delle Entrate una perizia, arrivata solo alla fine del 2018, sul valore della villa stimato in 3,8 milioni di euro a fronte dei 6 spesi.
In sostanza se anche in sede civile si confermasse quanto già evidenziato dalla Corte dei Conti, quindi che l’atto di costituzione della Fondazione, il contratto di apertura del credito per finanziare l’acquisto della villa e l’atto stesso di acquisto della storica dimora erano nulli, la villa tornerebbe ai suoi proprietari, due società.
"Prosegue il giudizio in merito alla nullità dell’atto di compravendita della Villa Bagatti, instaurato dall’Amministrazione comunale.
In attesa dell’udienza, nel contempo si potrebbe aprire un tavolo di dialogo tra le parti - sottolinea l’assessore agli Affari legali Matteo Figini - con la nostra volontà primaria di tutelare gli interessi dei cittadini e la storia culturale e architettonica del nostro territorio".