Monza, viale Campania riapre il 13 maggio: a quattro mesi dalla voragine ripristinate solo due corsie

Tratto ancora chiuso dopo il cedimento del collettore fognario lo scorso 31 dicembre. Un mese di proroga per i lavori: resta la corsia unica per far spazio agli operai

I lavori in viale Campania a Monza

I lavori in viale Campania a Monza

Monza –  Ora la data c’è. Slitta ancora la riapertura del tratto di viale Campania chiuso dopo il cedimento del collettore fognario lo scorso 31 dicembre: dalla seconda metà di aprile, come prevedeva l’ultima proroga, si passa al pomeriggio di lunedì 13 maggio. Bisognerà dunque attendere per riavere la porzione di viale compresa tra il civico 58 e l’incrocio con via Philips di nuovo transitabile in una corsia per senso di marcia (una in più rispetto alla sola corsia aperta dal 19 gennaio).

BrianzAcque ha da giorni terminato i lavori di ripristino della spalla del collettore ceduto, ma ora ha deciso di effettuare un intervento straordinario di risanamento strutturale lungo tutta l’arteria del collettore (risalente al 1930): dalla rotonda di San Fruttuoso all’incrocio con via Borgazzi – lunga 1,2 km –, con l’obiettivo di garantirne la sicurezza. Per questo la corsia centrale verrà riservata al cantiere, consentendo la prosecuzione delle indagini in piena sicurezza. BrianzAcque effettuerà il rifacimento della condotta da 2 metri per 3 facendo ricorso a una particolare tecnica, che consiste nel calare e nello spingere all’interno del grande tubo esistente un’altra condotta in vetroresina di dimensioni lievemente più ridotte. Il progetto verrà attuato in tre tempi: il primo intervento è destinato al completamento delle rilevazioni sotterranee necessarie; la seconda fase riguarderà i 600 metri che dal civico 52 vanno verso via Borgazzi; successivamente partirà la terza fase per un’analoga lunghezza, dal civico 52 fino alla rotonda di viale Lombardia.

In totale servirà circa un anno per completare definitivamente i lavori. L’emergenza su viale Campania era scattata l’ultimo giorno del ‘23 con l’improvviso collassamento della spalla del collettore che dal nord della Brianza trasporta i reflui fino al depuratore di San Rocco. Durante la chiusura sono stati eseguiti complessi lavori di ingegneria idraulica, con la realizzazione di un manufatto ad hoc in cemento armato da 6 metri per 5, profondo 4 metri.