
di Alessandro Crisafulli
Ufficialmente oggi sono solo nove ma, secondo gli esperti, "in Brianza sono in realtà centinaia". Sono gli alberi monumentali, quelli di particolare rilievo per dimensioni o età, pregio paesaggistico, forma o portamento, valore ecologico, valore storico, culturale o religioso. Inseriti nell’elenco ufficiale redatto dal Ministero delle Politiche Agricole. Esemplari di pregio, che dovrebbero essere non solo tutelati ma anche valorizzati dai Comuni, facendoli conoscere, rendendoli quasi delle particolari "attrazioni turistiche".
In questa direzione va il lavoro di una organizzazione di volontariato che ha creato il “Registro Alberi”: un database online e non, alimentato da una rete di esperti e appassionati su tutto il territorio nazionale. Che mette in risalto gli alberi più belli e particolari delle varie zone, pubblicandoli sui social network (raccogliendo migliaia di apprezzamenti) e poi segnalandoli ai Comuni affinché possa essere attivato l’iter per l’inserimento nell’elenco del Ministero.
"La Brianza è ricca di alberi meravigliosi - racconta Elia Fontana, agronomo che vive a Piacenza, ma è spesso da queste parti proprio a caccia di esemplari interessanti -, di recente ero al parco Filippini di Besana, dove ci sono almeno 7-8 esemplari che meritano il riconoscimento". Di Besana è già censito dal Ministero il ciliegio selvatico a Cascina Casanesca (3 metri di circonferenza e 18 di altezza).
"Nel parco di villa Tittoni a Desio invece - spiega - ci sono un bellissimo cedro molto scenografico, con un enorme ramo laterale che disegna un profilo unico, e poi un grande e vecchissimo platano con il fusto principale ormai decomposto, che continua a vivere grazie a una corona di polloni".
Entrambi sono stati segnalati sulla pagina Facebook del Registro Alberi, dove ci sono quasi 50mila appassionati. "Per non parlare del parco della Villa Reale di Monza - prosegue l’esperto -, il posto ideale per un primo approccio con gli alberi monumentali, dove ci sono almeno venti essenze che meriterebbero di essere censite, a partire dalla grande quercia rossa proprio davanti all’edificio".
Gli altri alberi che sono già stati inseriti nella lista del ministero sono il platano (4,5 metri di circonferenza e 30 di altezza) e il cedro del Libano (4,3 metri di circonferenza e 25 di altezza) nel parco Borromeo di Cesano Maderno; poi ben sei esemplari a Varedo, tra il parco I Maggio, piazza della Pace e il Palazzo comunale: una sofora del Giappone (2,6 per 18); un tasso (3,3 per 18) e tre bagolari.
"Nel nostro database abbiamo già registrato 14.300 alberi in tutta Italia - dice Fontana -, il nostro lavoro è di evidenziarli e poi segnalarli ai Comuni: devono essere loro ad avviare l’iter burocratico, con la Regione che invia un tecnico per completare il dossier. Purtroppo spesso non viene fatto, ma è un vero peccato, perché questi esemplari meritano di essere conosciuti, tutelati e raccontati al meglio".