SONIA RONCONI
Cronaca

Viaggio da Meda a Gerusalemme. Nel convento vuoto di suor Sophie:: "Tre religiose e il rumore degli aerei"

La volontaria Rina Del Pero di fronte alla guerra: "Non ci sono più bambini, personale e pellegrini"

Viaggio da Meda a Gerusalemme. Nel convento vuoto di suor Sophie:: "Tre religiose e il rumore degli aerei"

Viaggio da Meda a Gerusalemme. Nel convento vuoto di suor Sophie:: "Tre religiose e il rumore degli aerei"

Viaggio a Gerusalemme per la medese Rina Del Pero, presidente del Circolo XX Settembre. La volontaria anche quest’anno si è recata a trovare la congregazione di suor Sophie Bouéri, appartenente all’ordine delle Figlie della Misericordia San Vincenzo de’ Paoli ed è stata la direttrice dell’Orfanotrofio della Sacra Famiglia a Betlemme.

Il convento si trova nella parte est di Gerusalemme. Quella che confina con il famoso muro che divide la città con la Palestina. "Neanche un pellegrino può andare – spiega Rina Del Pero –. Loro sono tre suore e il personale è stato mandato tutto a casa dopo il 7 ottobre. Nessuna attività. Accoglievano d’estate anche i bambini dei territori. A causa dei conflitti attualmente è tutto fermo. Certamente c’è qualcosa di molto presente: ed è il rumore degli aerei che sorvolano e il vuoto delle strade".

La situazione è davvero straziante e non resta che la preghiera, continua la medese Del Pero. "Comunque io sono partita e sono in compagnia di una donna fantastica che ha fatto della sua vita una grande avventura e come prima cosa vuole ancora ringraziare Meda tutta ma soprattutto l’Avis cittadino, perché qualche anno fa donò un’ambulanza per l’ospedale Bannes di Beirut in Libano. Per loro fu una grande e bella cosa quando la caricammo dalla mitica sede di via Caduti medesi e la scaricammo al porto di Beirut dove lei, suor Sophie, ci attendeva come un generale sull’attenti. Alla guida si mise un ragazzo siriano fuggito dalla guerra di nome Nabil. Sul parabrezza spiccava lo stemma “Città di Meda“. Era stata una grande festa. Ora nella casa di Gerusalemme est attendono un cambio per una vettura che è divenuta ormai vecchiotta, sono trascorsi oltre 25 anni. Siamo certi che Meda risponderà. Intanto il suo grazie e l’abbraccio. Suor Sophie è una persona eccezionale. Ora è a riposo perché ha avuto la rottura del femore ma non manca mai di farci giungere notizie da quella terra che continua a definirsi Santa. Vede ancora lontano suor Shopie e mi racconta di Meda e la Brianza, dicendomi che sono presenti nei suoi racconti e ricordi e pensieri e ci ha appena invitato a preparare gli zaini perché presto risorgerà un giorno nuovo, e noi dobbiamo essere lì, ancora una volta, con lei". Sophie Bouéri, diventa suor Sophie nella congregazione delle figlie della carità di san Vincenzo de Paoli meglio conosciute in Italia come le ‘cappellone’. Nasce in Libano da una famiglia borghese cattolica e dopo aver studiato cinque anni a Parigi nella casa madre viene inviata in Medio Oriente perché la sua specializzazione in ostetricia ben si presta alla sua vocazione di attenzione verso l’universo femminile. Nella sua attività non si è mai limitata alla prestazione religiosa e sanitaria, considerando la condizione di povertà economica come ostacolo per combattere i tanti casi di morte per parto, di malnutrizione e anche di violenze spesso domestiche, e aiutando tutte senza distinzione.