Variante inglese al virus: screening per 330

I cittadini rientrati da Regno Unito e Irlanda saranno sottoposti a tampone per isolare casi anomali

Migration

di Marco Galvani

La variante inglese del Covid, il blocco del traffico aereo con Regno Unito e Irlanda del Nord e una massiccia campagna di tracciamento dei viaggiatori che sono rientrati in Brianza.

Al momento sono 330 i cittadini che hanno segnalato il soggiorno o transito nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dal 6 dicembre.

Tutti, più eventuali altri cittadini che si segnaleranno, oggi e domani verranno sottoposti a tampone molecolare nel drive through di Monza all’angolo tra viale Stucchi e viale Sicilia, dove è stato predisposto un apposito box. Lo screening, organizzato da Ats Brianza, è utile per individuare, e isolare, eventuali positività e anche per accertare se vi sia la presenza (finora non rilevata) della variante inglese del coronavirus. In particolare, come previsto dall’ordinanza del ministero della Salute è interdetto il traffico aereo dal Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord: sono quindi vietati l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone che nei quattordici giorni antecedenti all’ordinanza hanno soggiornato o transitato in quei Paesi.

Di conseguenza, le persone che si trovano nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti al 20 dicembre hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente (attraverso apposito form presente sul sito internet dell’Agenzia di tutela della salute www.ats-brianza.it) l’avvenuto ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’Ats e a sottoporsi a test molecolare o antigenico. Per quanto riguarda, invece, i riflessi della mutazione del virus sui vaccini, valgono le valutazioni di Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm Biotech che insieme con la società biotecnologica romana Takis ha sviluppato un vaccino basato sul Dna prossimo a entrare nella fase 1 dello studio clinico: "Le informazioni per ora disponibili fanno supporre che questa variante sarà sensibile ai vaccini esistenti e in corso di sperimentazione. Al momento non è quindi necessaria alcuna modifica al nostro o ad altri vaccini", chiarisce.