
È stato uno dei maestri elementari più amati. Il ricordo di Mario Judicello è ancora vivo tra i suoi allievi. A vent’anni dalla sua scomparsa è stato redatto un libro con le testimonianze di chi lo ha conosciuto e ha apprezzato le sue qualità di pedagogista. Il volume “La lezione infinita del maestro Judicello”, curato dalla moglie Angela Lapaglia e dai figli Monica, Stefania, Mssimo e Sabina Judicello con il supporto del collega Paolo Colzani, verrà presentato sabato prossimo in sala civica Gandini. "Abbiamo raccolto - ha affermato la figlia Monica - la voce di tante persone che hanno avuto modo di conoscere mia papà in oltre quarant’anni. Una vita intera spesa per l’insegnamento che per lui rappresentava una vera e propira missione".
Nato a Palermo nel 1935, alla fine degli anni Cinquanta Mario Judicello si trasferì in Brianza insegnando prima a Cesano Maderno e successivamente a Seregno all’ex Istituto San Giuseppe e al plesso delle scuole Cadorna dove chiuse la propria carriera nel 1990. In tutti questi anni Mario Judicello ha saputo portare innovazioni in molti campi, sia educativi sia extra-scolastici: "Alle Cadorna - ha detto il direttore storico Giuiseppe Calì - il maestro Judicello ha introdotto il tempo pieno, la gestione delle attività parascolastiche, i tornei di basket e di scacchi, la realizzazione di mosaici poi esposti per molti anni al Teatro San Rocco, la stampa nella tipografia allestita nei locali della Scuola Cadorna del giornale “Il brianzolino” e l’organizzazione di molte manifestazione per la comunità scolastica e non solo. Un collaboratore insostituibile". Andato in pensione, si è occupato di altre iniziative utili alla comunità, tra cui la fondazione dell’Unitel e del Circolo Scacchi Seregno, l’organizzazione, insieme all’ufficio Sport, dei Giochi della Gioventù di Scacchi. Al maestro Judicello è stata intitolata nel 2001 un’aula delle scuole Cadorna.
Gigi Baj