Un futuro da meccanico o da disk-jockey: tutto è possibile al professionale

"Noi siamo una scuola particolare – osserva Valentina Soncini, preside dell’Ipsia di Monza – non siamo un istituto tecnico, ma non siamo neanche un centro di formazione professionale: siamo di più. È stabile la sezione di grafica, con 26 o 27 studenti. Piena anche la sezione di Ip18, cioè l’istituto professionale servizi culturali per lo spettacolo, sempre in crescita: già oltre i 20 studenti".

Già lo scorso anno, a fine gennaio, i candidati alla prima erano 74, oggi sono 119, aggiunti nei mesi successivi dopo avere ritirato la pagella o arrivati anche da altre scuole.

Gli iscritti alle prime per il prossimo anno scolastico oggi sono 96, ma altri arriveranno nei prossimi mesi. Manutenzione con 46 iscritti e meccanica sono il gruppo più piccolo, ma sono richiestissimi dalle aziende: 111 diplomati nel 2022 sono stati subito assorbiti dal mercato del lavoro, che ne richiedeva molti di più. Arrivano anche i ragazzi in sovrannumero dei licei artistici o chi non ce la fa: "Si tratta di ragazzi con una vena artistica – dice la preside – che hanno indicato come seconda scelta gli indirizzi di grafica o audiovisivo, come tecnici del suono, registi per eventi culturali e industriali, oppure per le accademie di grafica o che desiderano diventare Dj". Istituti professionalizzanti fiore all’occhiello della formazione. Lo ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, in visita alla scuola di alta formazione Art Wood Academy, Its di Lentate sul Seveso: "Ho visto ragazzi fantastici lavorare con la mente e con le mani, dare forma al legno, prepararsi alla vita. Luoghi come questo sono palestre della conoscenza pratica che si applica al lavoro e anche luoghi di integrazione. Questi ragazzi sono un pilastro su cui costruire la nuova Italia".

C.B.