"Un cappuccino, please" La F1 riporta gli stranieri

Monza ha saputo reggere bene e accogliere l’afflusso di 300mila tifosi. La prefetta Palmisani: da migliorare il deflusso dall’interno del circuito

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di Marco Galvani

Gran premio di Formula Uno, punto e a capo dopo il record di pubblico e i sequestri e le tensioni sulla Fan Zone. Monza è sopravvissuta all’invasione dei 330mila tifosi di cento nazionalità: il 77% dall’Italia, il 10% dai principali paesi europei (Francia, Olanda, Inghilterra, Germania e Svizzera) ma anche 205 ciprioti, 64 sudafricani, 44 cileni, 21 da Panama, 3 dalle Bahamas e 2 dalle isole Tonga.

"Un evento eccezionale, in tre giorni è arrivato il triplo dei cittadini monzesi e tutto il sistema ha retto bene, anche se qualcosa è certamente migliorabile, in particolare il deflusso dall’interno dell’autodromo". La prefetta Patrizia Palmisani tira le fila di un lavoro iniziato a maggio con 55 rappresentanti di 40 enti per definire un piano sicurezza che "quest’anno aveva premesse e aspettative maggiori rispetto al passato per la partecipazione del presidente della Repubblica e e il centenario del circuito". C’era l’autodromo, ma anche la città. Che con le iniziative del FuoriGp ha richiamato migliaia di persone in centro. Perché "questo è stato il Gp del ritorno alla normalità dopo due anni di restrizioni, con una voglia di libertà che, comunque, non è mai degenerata. Una giornata da incorniciare", le parole del questore Marco Odorisio, a capo del dispositivo di sicurezza che ha visto schierate donne e uomini della polizia, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza arrivati da tutta Italia oltre ad agenti della polizia locale (30 chiamati da 10 Comuni della zona in rinforzo all’organico di Monza per un totale di 120 divise e 2.300 ore di servizio), squadre di vigili del fuoco e volontari della protezione civile e steward. Nel ‘salotto’ della città strade e piazze sono state invase di curiosi e tifosi da mezzo mondo. Ai tre punti informativi e promozionali allestiti si sono rivolti oltre 6mila visitatori, mentre 7mila hanno seguito gli spettacoli e le qualifiche e la gara dal maxishermo in piazza Trento dove si sono alternati concerti, talk show e animazione.

Altri 2mila in piazza Duomo e altrettanti all’Arengario, mentre nelle due aree street-food ai Boschetti e in area Cambiaghi sono passate circa 3mila persone. Motori, ma anche cultura con le mostre “Monza: la città, il parco, l’autodromo“ ai Musei Civici e “Autodromo 100“ in Galleria Civica che hanno richiamato 700 visitatori. Una città addobbata a festa. Con la partecipazione in pole position anche di Confcommercio: 100 negozi hanno contribuito alla mostra itinerante di foto d’epoca dell’autodromo e più di 50 i ristoranti e i bar con iniziative a tema Gp.

Ma se la città ha retto bene è anche grazie al piano straordinario della mobilità: gli otto maxi parcheggi gestiti da Monza Mobilità con oltre 130 addetti hanno accolto 17.661 auto da venerdì a domenica e la navetta Nera, che collegava la stazione al Parco ha trasportato 7.300 spettatori il venerdì nonostante lo sciopero di Trenord, oltre 15mila il sabato e 23mila domenica. Altri 9mila hanno invece fatto lo stesso tragitto noleggiando il monopattino elettrico. In 9mila hanno utilizzato la navetta Blu dallo stadio e 2.500 la Viola, che sabato e domenica collegava il Polo Istituzionale. Autoguidovie ha aggiunto 74 corse che ogni giorno hanno accompagnato 5mila persone. Sono stati, invece, circa 6.700 i tifosi che nei tre giorni hanno raggiunto la stazione di Biassono, alle porte del circuito, da Milano Porta Garibaldi con i treni speciali di Trenord. Un successo, anche per un ritrovato turismo straniero come non si vedeva da anni, con un indotto stimato in 81 milioni di euro (di cui 41,5 solo per Monza e la Brianza): "Ci siamo dimostrati all’altezza e ospitali, ma per migliorare ancora – l’impegno del sindaco Paolo Pilotto – è necessario che fin da subito ci si metta al lavoro per arrivare preparati all’edizione dell’anno prossimo, consolidando e rafforzando un metodo di lavoro basato sulla collaborazione e sulla capacità di fare sistema".