Un altro incendio appiccato da un detenuto, la protesta del sindacato

In via Sanquirico se ne conta in media uno a settimana, decisivo il rapido intervento della polizia penitenziaria per evitare una strage

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Situazione “incandescente” nel carcere di Monza, dove si verifica in media un incendio a settimana. A darne notizia è Leo Beneduci, segretario generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria dopo che l’altro pomeriggio un detenuto nordafricano per motivi futili ha dato fuoco alla propria cella in segno di protesta. La situazione non è degenerata grazie all’immediato intervento del personale di polizia penitenziaria in servizio alla casa circondariale di via Sanquirico che, "con freddezza ha evacuato l’intera ala della sezione 1^ accoglienza in soli pochi minuti, salvando la popolazione detenuta e domando l’incendio".

Solo il giorno precedente, un altro detenuto "aveva devastato l’intera cella compresi i sanitari tanto da renderla fuori uso, complessivamente migliaia di euro che lo Stato spende quotidianamente grazie a questo genere di utenza che di fatto non paga mai i danni che reca". Per il segretario generale OSAPP "la situazione a Monza pare fuori controllo. Speriamo che dopo questi incendi dolosi la Direzione denunci tali gesti alla procura della Repubblica. Le sanzioni disciplinari previste dall’ordinamento penitenziario non hanno alcun effetto deterrente, soprattutto quando la loro applicazioni è blanda. Questa organizzazione sindacale denuncia lo stato di abbandono da parte dell’amministrazione penitenziaria periferica e centrale. Andrebbero realizzate camere con suppellettili che impediscano ai detenuti di costituire situazioni di pericolo per se stessi, per gli altri utenti e per tutti gli operatori penitenziari - conclude il sindacalista -. Questo allestimento potrebbe fare risparmiare tanti soldi alla collettività, risultando peraltro più efficace". Anche il presidente del sindacato Uilpa - Polizia Penitenziaria della Regione Lombardia Domenico Benemia è sul piede di guerra, ma sul fronte delle aggressioni agli agenti da parte dei detenuti. Benemia ha scritto alla direttrice della casa circondariale di via Sanquirico Maria Pitaniello e al provveditore regionale lombardo dell’amministrazione penitenziaria Pietro Buffa chiedendo quanti eventi critici risultino avvenuti nel corso del 2022. "Continuiamo a registrare segnali di malessere da parte del personale di polizia penitenziaria dovuti soprattutto agli eventi critici avvenuti nella casa circondariale di Monza, non ultimo l’aggressione avvenuta ai danni del personale lo scorso 4 luglio - sostiene Benemia -. Purtroppo negli ultimi anni sono cresciuti in maniera esponenziale i detenuti cosiddetti psichiatrici che sicuramente sono di difficile gestione da parte del personale di polizia penitenziaria poiché gli stessi non hanno le competenze mediche per la gestione ma parimenti sembra che non siano supportati da un congruo numero di specialisti sebbene sulla carta il carcere di Monza vanti un presidio psichiatrico h24".

Per Uilpa Lombardia "probabilmente un’applicazione più costante delle linee guida di intervento in caso di aggressioni nei confronti del personale di polizia penitenziaria potrebbe attenuare gli eventi critici".

S.T.