
Tutti al Palio degli Zoccoli. Vince San Pietro al Dosso davanti a 10mila spettatori
Gli ingredienti principali ci sono stati tutti, per fortuna scaldati da uno splendido sole: l’atmosfera di festa, le bandiere delle contrade a colorare le strade, qualche bancarella, la piazza e un pezzo di centro “blindato” al traffico. Il Palio degli Zoccoli, nella sua 34esima edizione, è tornato a riempire strade e cuori dei desiani. Con una manifestazione che ha richiamato circa 10mila persone. Una partecipazione importante, forse non da record, ma molto significativa, nonostante un contesto con molti negozi chiusi, l’assenza del tradizionale mercato dell’artigianato, scarse iniziative collaterali.
Due, come sempre, i momenti peculiari del Palio. Prima il corteo storico caratterizzato da circa 300 figuranti. Poi, la gara che ha visto sfidarsi undici coppie di contradaioli, nei caratteristici abiti e con i fastidiosi zoccoli di legno ai piedi. Con la vittoria finale conquistata dalla contrada San Pietro al Dosso. Seconda San Carlo, terza San Giovanni. La prima fase è stata quella più scenografica: i figuranti, giovani, anziani, bambini, hanno sfilato per le vie e le piazzette del centro storico, mettendo in scena la Battaglia di Desio del 1277 tra i Visconti e i Torriani. Bellissimi gli abiti realizzati dal team di sarte specializzate del Palio, così come le scenografie mobili. Scrosciare di applausi, e vortice di foto e video, tra gli spettatori sparpagliati lungo il percorso. Grandi consensi anche per il gruppo dei tamburini, con molti bambini. Ad aprire il corteo il Corpo Musicale Pio XI Città di Desio e il Gruppo Sbandieratori e Musici di Alba di Cuneo. Immancabile la sfilata anche da parte della autorità cittadine, con in testa il sindaco Simone Gargiulo, che in partenza ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla grande macchina organizzativa. "Cosa ci può essere di significativo nella rievocazione di una battaglia avvenuta secoli fa nella città di Desio? Per di più in un tempo di conflitto come il nostro, ha senso rievocare una battaglia? - ha sottolineato il prevosto don Mauro Barlassina, alla sua prima edizione -. La rievocazione proposta attraverso il Palio degli Zoccoli è un’opportunità, tra l’altro, per riaffermare come la libertà da ogni forma di autoritarismo è all’origine di una sana relazione con il contesto in cui viviamo". Leggenda narra infatti che nel 1200 ai “popolani“ fosse vietato l’uso di qualsiasi tipo di calzatura. Solo dopo i 65 anni di età veniva consentito di fasciare i piedi con bende e stracci. Questo per non turbare la quiete e la selvaggina in un centro considerato di villeggiatura e di caccia. I Visconti consentirono, invece, l’uso degli zoccoli: Ottone Visconti, vincitore, fece il suo ingresso a Desio accolto dal rumore festante degli zoccoli dei desiani.
Intorno alle 19 tutte le attenzioni si sono concentrate verso piazza Conciliazione. Come sempre, Pio XI, dall’alto della sua posizione sopra il monumento, si è goduto al meglio la gara. Attorno, il pubblico, che ha cercato il pertugio migliore per poter assistere. Ai nastri di partenza San Pietro e Paolo, San Giovanni, San Giorgio, San Carlo, Busasca, San Pietro al Dosso, Dugana, Foppa, Bassa, Piazza e Prati. Tradizionale il doppio giro a staffetta, con passaggio del testimone, da parte dei corridori, tra gli incitamenti della gente. Per il terzo anno, nei mesi scorsi, si è ripetuta l’iniziativa “Palio a Scuola”, per cercare di attirare l’attenzione dei bambini delle primarie e raccontare origine e peculiarità del Palio. E quest’anno è stato lanciato anche un concorso fotografico, su Facebook e Instagram, per coinvolgere magari anche le fasce giovanili. Per cercare di portare nuova linfa a una manifestazione sentita e molto partecipata, come per l’edizione di ieri, caduta nell’anno del centenario del titolo di Città di Desio.