Truffa ex salone Antonini: l’ultimo atto

Truffa ex salone  Antonini:   l’ultimo atto

Truffa ex salone Antonini: l’ultimo atto

Arriva la sentenza per la presunta maxi truffa sulle vetture pagate e mai consegnate. Questa mattina la gup del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti deciderà sul processo con il rito abbreviato per l’inchiesta che ha visto al centro l’autosalone di Varedo. Il pm Vincenzo Fiorillo ha chiesto la condanna per associazione per delinquere e truffa a 7 anni di reclusione (in continuazione con la precedente condanna di 3 anni per bancarotta fraudolenta) per i fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, ritenuti amministratori di fatto, mentre 3 anni è stata la richiesta per l’amministratore di diritto Giancarlo Capoccia, accusato anche di concorso in bancarotta fraudolenta e 2 anni per la moglie di uno degli Antonini accusata di riciclaggio di denaro di presunta provenienza illecita. Per l’accusa di truffa 5 venditori di auto sono stati già rinviati a giudizio. Un’ottantina i clienti tra parti offese e parti civili che hanno chiesto un risarcimento. I fratelli Antonini, eredi dello storico commerciante multimarche di auto, sono già stati condannati in primo grado per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita a 4 anni di reclusione e al risarcimento dei danni al fallimento della società dell’autosalone, con una provvisionale di 150mila euro. Pena scesa dopo i ricorsi a 3 anni ciascuno. Le indagini delle fiamme gialle sono iniziate alla fine del 2017 a seguito del fallimento della “World car srl”, nata sulle ceneri dello storico “Autosalone Antonini". Secondo l’accusa, agli acquirenti delle auto veniva proposto di applicare adesivi pubblicitari sulle vetture in cambio di uno sconto, ma i veicoli non arrivavano.

S.T.