STEFANIA TOTARO
Cronaca

"Truffa dell’autosalone: processate gli Antonini"

Macchine pagate ma mai consegnate. La Procura chiede il rinvio a giudizio per i due fratelli, oltre un centinaio i clienti beffati

di Stefania Totaro

Chiesto dalla Procura di Monza il rinvio a giudizio per le auto vendute ma mai consegnate ai clienti, che in oltre un centinaio risultano parti offese. A firmare il provvedimento è stato il pm monzese Vincenzo Fiorillo, titolare dell’inchiesta che ha visto al centro l’autosalone Antonini di Varedo. Di truffa devono rispondere i fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, arrestati il 17 gennaio 2019 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dagli uomini dell’allora Guardia di finanza del Gruppo di Monza per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita, reati per cui sono stati condannati in primo grado nel processo con l’abbreviato a 4 anni di reclusione e al risarcimento dei danni al fallimento della società dell’autosalone, con una provvisionale di 150mila euro.

Dell’accusa di bancarotta deve ora rispondere l’amministratore di diritto della società, mentre di truffa sono accusati, in concorso con i fratelli Antonini, anche 5 venditori che quindi, secondo la pubblica accusa, erano consapevoli del raggiro.

Infine la richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche un’ipotesi di riciclaggio di denaro nei confronti della moglie di uno dei due fratelli Antonini. Ben 127 i capi di imputazione contestati dal sostituto procuratore monzese, la stragrande maggioranza relativi a oltre un centinaio di denunce presentate dagli ignari clienti della concessionaria, che si erano rivolti anche a Striscia la notizia per portare alla ribalta delle cronache la vicenda e che per molti mesi hanno continuato a protestare con picchetti, cortei e manifestazioni, l’ultima anche davanti alla stessa Procura di Monza, perché si facesse luce sulle macchine che sono da loro state pagate ma che non hanno mai visto la consegna delle chiavi. Ora per la vicenda giudiziaria, dopo la richiesta di rinvio a giudizio, verrà fissata la data dell’udienza preliminare davanti al Tribunale di Monza, dove i presunti truffati potranno costituirsi parti civili per ottenere un risarcimento.

Le indagini delle Fiamme gialle della Compagnia di Seveso sono iniziate alla fine del 2017 a seguito del fallimento della “World car srl“, nata sulle ceneri della storica società “Autosalone Antonini“. Secondo l’accusa, gli amministratori della concessionaria di auto plurimarca in via Genova hanno trasferito l’intera azienda a una nuova società costituita per gestire l’autosalone, la “A2 car srl“, in cui sono confluite somme di denaro pari a circa un milione. Gli Antonini si sarebbero anche intascati 400mila euro circa, facendoli confluire dai conti correnti societari a propri conti personali per asserite attività di consulenza.

Quanto invece alla presunta truffa, le auto venivano messe in vendita a prezzi di mercato. Ma agli acquirenti veniva proposta una formula vantaggiosa: se avessero applicato adesivi pubblicitari sulle vetture, un rimborso allettante sarebbe ritornato nelle loro tasche. Il ragionamento non faceva una piega e ha spinto tante persone – circa 150 – ad acquistare un veicolo all’autosalone di Varedo. Una volta che il saldo è arrivato sui conti correnti della concessionaria, però, i tempi per il ritiro hanno iniziato ad allungarsi a dismisura, fino allo scontato epilogo del fallimento.