REDAZIONE MONZA BRIANZA

Truffa case dei carabinieri: raffica di condanne

Tre anni e 10 mesi di reclusione e confisca dei beni di 416mila euro al maresciallo in pensione Pasquale Santise

Condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione e alla confisca di beni per 416mila euro il maresciallo in pensione dell’Arma Pasquale Santise. Inflitte altre 3 condanne a 1 anno e 3 assoluzioni. Risarcimento dei danni con provvisionali di 5mila euro ciascuno per i militari soci della cooperativa edilizia costituiti parti civili. E’ la sentenza decisa ieri dalla giudice del Tribunale di Monza Angela Colella al processo che vedeva Santise e altre 6 persone imputati a vario titolo per truffa, appropriazione indebita, falso e evasione fiscale. Secondo l’accusa il sottufficiale residente a Monza, che era luogotenente di polizia giudiziaria alla Procura di Milano, in qualità di legale rappresentante del Consorzio di società cooperative di edilizia convenzionata, ha firmato nel 2007 una scrittura privata che riconosceva 1,4 milioni di euro a presunti titolari di diritti di prelazione sui terreni, anche ai danni dei soci della cooperativa di case di Lissone, molti dei quali appartenenti all’Arma dei carabinieri. Santise era anche imputato di essersi appropriato di ingenti somme "prelevate dalle casse del Consorzio" destinandole "a fini personali" come "rimborsi spese a favore di se stesso non spettanti poichè relative a trasferte effettuate in qualità di ispettore dell’Arma dei carabinieri con incarico sindacale" o "sostenute per vacanze private".

Accuse cadute perchè improcedibili per mancanza della querela. Nonchè di presunte false fatturazioni ai fini dell’evasione delle imposte. Accuse in parte destinate alla prescrizione perchè ormai risalenti nel tempo. La pm della Procura di Monza Franca Macchia, che ha coordinato l’inchiesta della Guardia di Finanza e rappresentava la pubblica accusa al dibattimento, aveva chiesto la condanna (senza concessione delle attenuanti generiche) per tutte le accuse a 4 anni per Pasquale Santise. Quella a 1 anno e 9 mesi di reclusione ciascuno per truffa per il maresciallo in pensione ed ex comandante della stazione dei carabinieri di Lissone Vincenzo Francesco Murgia, l’architetto Egidio Porta e il costruttore Bruno Valsecchi.

La condanna rispettivamente a 1 anno con la pena sospesa per frode fiscale e a 10 mesi per false fatturazioni era stata chiesta invece per due compaesani di Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza di Scalise, Mauro Fiorillo e Francesco Trieste (cognato del maresciallo) e l’assoluzione infine per un altro compaesano amico d’infanzia, Francesco Carrozzino, imputato di false fatturazioni (in gran parte prescritte). La giudice ha invece condannato a 3 anni e 10 mesi Santise (a cui è andata anche l’interdizione dai pubblici uffici per 2 anni), a 1 anno di reclusione ciascuno (con la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna) Murgia, Porta e Valsecchi.

Stefania Totaro