A Monza 50mila veicoli nell’ora di punta

Strade peggiori Marconi-Fermi, Campania e Lombardia: 20mila auto per tratte inferiori ai 5 km. Coi monopattini percorsa la distanza dalla terra alla luna

Monza, traffico in tilt nell'ora di punta

Monza, traffico in tilt nell'ora di punta

Monza -  La metropolitana non arriverà prima del 2030, ma Monza deve fare i conto con un problema strutturale: è una città di 124mila abitanti che vivono in 26 chilometri quadrati e che, grazie alla loro ‘ricchezza’ possiedono più di un’auto. Il risultato? Lungo gli oltre 3.400 chilometri di strade cittadine, nell’ora di punta tra le 7.30 e le 8.30 circolano quasi 50mila veicoli (il 45% del traffico dell’intera provincia). E ancora, oltre 10mila mezzi escono da Monza verso Milano e la Brianza, ma altrettanti veicoli entrano in città per motivi di lavoro, studio e shopping. Per quanto riguarda gli spostamenti interni, invece, 20mila auto circolano per tratte che non superano i 5 chilometri concentrate soprattutto sulle strade a maggior scorrimento, in centro e nella zona nord-ovest.

E saranno proprio queste le aree su cui si dovranno concentrare i principali interventi del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums). Ieri al Binario 7 l’incontro fra tecnici per illustrare il quadro conoscitivo dei contenuti del Pums, con la fotografia sullo stato attuale del traffico, della mobilità e della sicurezza stradale, con il sindaco Dario Allevi, l’assessore alla Mobilità Federico Arena, e i rappresentanti della Direzione regionale infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, dell’Agenzia di Bacino del Trasporto pubblico locale, e il viceministro alle Infrastrutture e mobilità sostenibili Alessandro Morelli. In base alle rilevazioni effettuate è emerso che la maggior parte degli spostamenti avviene con auto privata.

E allo stesso tempo sono stati ‘misurati’ e localizzati i livelli di criticità in modo tale da poter programmare gli interventi seguendo un ordine di priorità. Per quanto riguarda la congestione del traffico, con le auto incolonnate ferme o a passo d’uomo, si evidenzia in misura maggiore nelle ore di punta nelle zone attorno al centro e nella marcia di entrata in città dalla zona ovest. Nello specifico si parla dell’asse via Marconi-Fermi, di via Aquileia per proseguire poi su viale Campania, viale Lombardia e la provinciale Monza-Saronno.

Sul fronte del trasporto pubblico, alla stazione ferroviaria di Monza passano e si fermano oltre 300 treni durante la classica settimana lavorativa, 239 il sabato e 195 di domenica: ogni convoglio è occupato da 61 passeggeri nei giorni feriali, mentre nel fine settimana i viaggiatori si dimezzano. La prospettiva è che l’attivazione della fermata Monza Est possa ulteriormente aumentare il numero di passeggeri: e proprio su questo progetto – comunque già coperto da un punto di vista finanziario e in attesa dell’avvio dei lavori per la realizzazione della nuova banchina – si sta valutando la possibilità di accedere ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dai binari alle strade: i pullman sono utilizzati ogni giorno della settimana da 21.300 passeggeri, ma i numeri crollano nel weekend anche per la carenza di corse (4.700 viaggiatori il sabato, solo 700 la domenica). E questo fa inevitabilmente aumentare il numero di auto in circolazione, che spesso restano in movimento a lungo prima di riuscire a trovare un parcheggio. Con inevitabili ripercussioni anche sui livelli di inquinamento.

Negli ultimi anni , comunque, Monza ha cercato di correre ai ripari, spinta pure dalle necessità emerse durante i due anni di emergenza sanitaria, accelerando sulla mobilità sostenibile e condivisa e sulla micro-mobilità. Entro giugno saranno installate 8 nuove stazioni di bike sharing che così arriveranno a 22 e le velostazioni passeranno da due a tre entro fine anno. Sempre entro dicembre Monza si troverà ad avere 80 colonnine per la ricarica delle auto elettriche oltre ad essere uno dei pochi capoluoghi lombardi ad avere 19 punti di noleggio del servizio di car sharing eVai. Ma negli ultimi due anni è stato anche boom nell’utilizzo dei monopattini: la flotta di 500 monopattini che vengono utilizzati da una media di 300 utenti al giorno, soltanto nel 2021 ha percorso chilometri sufficienti a coprire la distanza tra la terra e la luna. Certo è che, come emerso durante la presentazione del ‘quadro conoscitivo’ del Pums, solo con l’arrivo della linea M5 della metropolitana si potrà pensare a soluzioni davvero rivoluzionarie per il traffico in città.

L’obiettivo a 10 anni è di riuscire a ridurre gli spostamenti con mezzi privati almeno del 15% investendo, ad esempio, sulla regolamentazione degli accessi, sull’incentivo alla mobilità condivisa, su una logistica urbana efficiente e sostenibile, sul potenziamento del trasporto pubblico, sia su gomma sia su ferro, anche in previsione dell’arrivo della metropolitana. Il prossimo passo per il Piano sarà la presentazione alle associazioni e ai cittadini per suggerimenti, proposte e soluzioni capaci di contribuire a costruire una città sempre più smart, con servizi accessibili a tutti e un occhio sempre attento all’impatto ambientale. Per questo ogni passo verrà condiviso con le Consulte di quartiere.