Sulbiate orgogliosa del suo parroco beato

Quattro giorni di festa per il sacerdote della Resistenza don Mario Ciceri: "Il santo della porta accanto"

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di Barbara Calderola

La reliquia accanto al tabernacolo in Duomo, la foto del giovane parroco con gli occhiali e il profilo severo. Quattro giorni di festa a Sulbiate per la beatificazione di don Mario Ciceri, il sacerdote che la devozione popolare ha spinto agli onori degli altari. Sabato, la cerimonia solenne nella cattedrale milanese officiata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione dei Santi, davanti a 2mila persone. "Possiamo dire che don Mario è cresciuto – ha detto il prelato –. Si impegnò quotidianamente per smussare alcune spigolosità del carattere fino ad arrivare a un efficace connubio tra vita spirituale e vita pastorale. È stato paragonato al santo Curato d’Ars". Per lui, che salvò decine di perseguitati dai nazifascisti, a 30 anni dalla scomparsa, arrivò la Medaglia d’oro al merito civile della Resistenza. Morì di ritorno da una delle tante missioni di carità dopo un incidente stradale con un carretto pochi giorni prima della Liberazione. Sempre nel 1975, il miracolo riconosciuto da Papa Francesco nel 2020, quando invocandolo con un suo foulard una bambina di 7 anni si salvò da una malattia al colon che non le avrebbe dato scampo. Lei è Raffaella Di Grigoli, di Veduggio, come lui. E sabato era in seconda fila nella navata del Duomo. Decine di pellegrini sono arrivati nel paesino per visitare il museo dedicato a don Ciceri accanto alla chiesa parrocchiale. "Si tratta di fedeli del Comasco, dalla Brianza, naturalmente, dal Milanese", dice il parroco don Stefano Strada. È lui che ha esposto la reliquia, una falange di don Mario, alla quale ha lavorato per un anno la Scuola del Beato Angelico. La via della santità per il sacerdote brianzolo classe 1900 è arrivata "essendo prete dell’oratorio in stile ambrosiano. Lui è un caso di fama di santità fra i suoi parrocchiani, sin dalla sua dipartita, nel 1945".

Ne è certa l’associazione che porta il suo nome, nata a Sulbiate per custodirne la memoria: "È il santo della porta accanto", spiega il presidente Gigi Corno. Domani sera alle 21 l’arcivescovo Mario Delpini concluderà un percorso cominciato più di 30 anni fa celebrando nel piccolo borgo alle porte di Monza la messa di ringraziamento.