Alessandro Crisafulli
Cronaca

Desio, nasce Kjaro l'ombrello "intelligente" e piovono finanziatori da tutto il mondo

Non si bagna e non bagna in giro. Destinato a diventare un oggetto cult. L'idea è di un manager brianzolo e si trova sul celebre portale Kickstarter.

L'ombrello hi-tech

Desio (Monza Brianza), 28 luglio 2015 - Non si bagna, o meglio non bagna il «padrone», nè le sue o le altrui cose. Non si perde, o meglio è quasi impossibile farlo. Può rispecchiare look, stile, gusti di chi lo possiede. È l’ombrello «intelligente». Possibile? Possibile. Non c’è trucco e non c’è inganno, ma solo intuizione, studio, creatività, coraggio.

Si chiama Kjaro ed è destinato a far parlare molto di sè. Anzi, già lo fa, visto che il suo video sta facendo il giro del mondo sulla celebre piattaforma di raccolta fondi per idee innovative Kickstarter, che da poco ha aperto i battenti anche in Italia. Il restyling di uno degli oggetti più utilizzati è opera di una start-up capitanata da Angelo Vadruccio, 49enne residente in Brianza che ha scelto Desio, e il ReStart Coworking, come base di lancio del suo prodotto. Un prodotto interamente Made in Italy.

«Sono finiti i tempi di ombrelli gocciolanti che non si sapeva dove riporre, correndo anche il rischio di dimenticarli o perderli – racconta l’imprenditore, amministratore unico di Kjaro srl -. Abbiamo rinnovato il tessuto, così che le gocce scivolano via; la modalità di chiusura, realizzata con delle calamite; ma soprattutto abbiamo arricchito il tutto con una particolare custodia impermeabile munita di un innovativo serbatoio trattieni-svuota gocce».

È sufficiente riporre l’ombrello, ancora gocciolante, nella custodia e quindi in borsa o in valigetta, senza correre il rischio di danneggiare gli oggetti con cui viene a contatto. L’azienda non ha trascurato l’aspetto estetico: la custodia può essere indossata come una pochette, agganciata o inserita in qualunque borsa, «un vero tocco chic anche per serate trendy», dice Vadruccio.

La soluzione ideata dalla Kjaro è tutelata da un brevetto internazionale. In sostanza, è il primo ombrello da indossare, non semplicemente da usare. «Siamo convinti possa diventare un oggetto cult – dice il manager -. Non più un semplice prodotto utile, ma un vero accessorio da cui non separarsi nemmeno nelle situazioni speciali. Il tutto affidato all’accuratezza, alla ricercatezza e al design del made in Italy». Il costo sarà intorno ai 70 euro. «L’idea, manco a dirlo, mi è venuta in una giornata di pioggia, mentre ero a bordo di un treno per pendolari – continua –. Il prototipo zero è stato assemblato in una cantina».

Kjaro si è insediata presso ReStart, il coworking di Desio, dove sono state girate parte delle immagini che ora stanno facendo il giro del mondo. E su Kickstarter sono già 304 gli estimatori che hanno voluto dare il proprio contributo, permettendo di raccogliere 27mila euro per lo sviluppo del progetto. A fronte di un obiettivo iniziale di 20mila.