Stalking e violenza sessuale Le donne rompono il silenzio

Dai 199 casi di maltrattamento denunciati nel 2020 ora si passa a 273, e l’anno non è ancora terminato. Ma l’aumento dei numeri dimostra anche che sempre più vittime trovano il coraggio di ribellarsi

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di Cristina Bertolini

Nonostante le misure preventive e la cornice normativa, da giugno 2021 a giugno 2022 sono in aumento del 12% le denunce per stalking e del 25% quelle per violenza sessuale.

Ne ha parlato il procuratore della Repubblica Claudio Gittardi, durante la presentazione della campagna “Non sei sola“ alla presenza della Provincia e dei sindaci dei 55 Comuni che hanno aderito.

Ogni anno giungono sul tavolo della Procura circa 600 notifiche tra stalking, violenza sessuale e maltrattamenti. Su 16 magistrati in forza alla Procura di Monza, ben 7 sono dedicati alla violenza sui soggetti fragili (bambini, donne, disabili, derelitti e emarginati). L’opera della Procura non è solo repressiva, ma anche di prevenzione con provvedimenti di divieto di avvicinamento alle vittime di violenza e allontanamento dalla casa familiare. Se i procedimenti sono in aumento, secondo il magistrato non significa necessariamente un aumento delle violenze, quanto piuttosto una maggiore emersione: "Segno che le campagne di sensibilizzazione a tappeto su tutto il territorio stanno funzionando e le denunce sono più vicine alla dimensione reale del fenomeno".

La violenza sulle donne non è un evento puramente criminale, ma manifesta predominanza e sopraffazione.

Indica il predominio dell’uomo sulla donna, non vista come essere umano, ma come oggetto da possedere e tutelare finché il rapporto funziona e da sopraffare e distruggere se osa ribellarsi. "Il senso del possesso – fa notare Gittardi – è figlio di una percezione culturale distorta che non risolvibile con i soli arresti e allontanamenti, ma un fenomeno culturale da eradicare a partire dall’ambito familiare, scolastico e sociale che deve portare a una sinergia di attività".

La gravità del problema anche in Provincia di Monza e Brianza è confermata dai dati diffusi dal comandante provinciale dei Carabinieri Gianfilippo Simoniello, d’accordo con l’urgenza di una strategia di rete, unica arma vincente.

Sul territorio i dati relativi alla violenza di genere sono in costante aumento: si passa da 199 casi di maltrattamento nel 2020, a 211 nel 2021, fino a 273 atti di maltrattamento denunciati finora nel 2022 non ancora terminato. Gli atti persecutori, sui tre anni, passano da 89 del 2020, hanno un picco di 114 nel 2021, con la riapertura dei contatti post pandemia, e raggiungono i 106 negli 11 mesi di quest’anno.

Le violenze sessuali denunciate salgono da 33 a 39 a 58, mentre ogni anno si registra un caso di femminicidio tentato o messo a segno. "Noi come carabinieri siamo e saremo sempre dalla parte delle donne", assicura Simoniello.

Durante la giornata è intervenuta da remoto anche il maggiore Maria Antonia Sacconi, della sezione criminologia dei Carabinieri di Roma, che offre supporto specialistico alle forze dell’ordine di tutta Italia con psicologi, criminologi e informatici.

Fra gli attori si inserisce l’Associazione White Mathilda, con sede a Desio che dal 2017 lavora a stretto contatto con la Rete Artemide, fatta di associazioni antiviolenza, Comuni e forze dell’Ordine medici di famiglia: "Spesso siamo chiamate direttamente nei Pronto soccorso – racconta la presidente Luisa Oliva – per accogliere le donne nel loro terrore e preoccupazione sul futuro".