STEFANIA TOTARO
Cronaca

Spinto sotto un treno. Arriva la condanna ai “bulli“ della stazione: lavori di pubblica utilità

Il tribunale dei minorenni concede 2 anni e 4 mesi di messa alla prova ai due 15enni che nel gennaio 2023 a Seregno aggredirono un coetaneo. Lo buttarono sui binari per punirlo dei messaggi a una ragazzina contesa.

Spinto sotto un treno. Arriva la condanna ai “bulli“ della stazione: lavori di pubblica utilità

Il tribunale dei minorenni concede 2 anni e 4 mesi di messa alla prova ai due 15enni che nel gennaio 2023 a Seregno aggredirono un coetaneo. Lo buttarono sui binari per punirlo dei messaggi a una ragazzina contesa.

Hanno ottenuto la messa alla prova per 2 anni e 4 mesi per estinguere con l’affidamento a lavori di pubblica utilità i reati contestati a vario titolo di tentato omicidio e tentata rapina i due quindicenni che nel gennaio 2023 hanno aggredito un coetaneo alla stazione di Seregno, spingendolo sotto un treno. La vittima rimase miracolosamente incastrata tra la banchina e le ruote della carrozza, ma picchiò violentemente la testa. Era un quindicenne di Lentate sul Seveso, che era finito in ospedale e ha poi dovuto affrontare un lungo periodo di cure fisiche e psicologiche. Per la sola colpa di avere scambiato messaggini con una ragazzina a cui era interessato uno dei baby aggressori. Per i due adolescenti, uno di Desio e l’altro di Seregno, il Tribunale per i minorenni di Milano non aveva convalidato il fermo eseguito dai poliziotti della Questura di Monza per mancanza del pericolo di fuga, ma il giudice per le indagini preliminari aveva disposto la misura cautelare della detenzione in un istituto di pena minorile per il ragazzo che ha spinto il coetaneo verso i binari e il collocamento in una comunità protetta per il presunto complice del fatto.

Adesso, sempre il Tribunale dei minorenni ha sospeso il processo, dove la vittima, attraverso i suoi genitori, si sarebbe costituita parte civile accordando il lungo periodo di messa alla prova, che viene periodicamente tenuto sotto controllo perché soltanto l’intero e positivo percorso di lavori di pubblica utilità estinguerà i loro reati. Inizialmente davanti ai poliziotti i due quindicenni avevano in qualche modo banalizzato l’accaduto, farfugliando frasi del tipo "non volevamo farlo", "non ci siamo resi conto", "non pensavamo che potesse succedere una cosa del genere". Quando poi hanno visto il video, sono rimasti loro stessi sconvolti. Pentiti. "Purtroppo questi ragazzi ormai non sono più abituati a pensare, agiscono, credono di vivere in una canzone o in un film e perdono il contatto con la realtà, pensano di essere in un reality", aveva dichiarato all’indomani della grave vicenda il procuratore capo del Tribunale dei minori di Milano, Ciro Cascone. Erano le 14.30 di mercoledì 25 gennaio dell’anno scorso. Tutto è partito al binario 1. Il ragazzo viene raggiunto e minacciato. I due provano a rubargli la felpa. Lui riesce ad allontanarsi e raggiunge la banchina del binario 2 in attesa del treno per tornare a casa. È seduto sulla panchina. Viene sorpreso alle spalle dai due. Si alza di scatto. Uno dei due adolescenti lo spinge verso il binario, dove è in transito il treno. La botta con la nuca contro una carrozza, il volo sui binari. Il miracolo. E le indagini. Gli investigatori della Mobile e della Polfer dal video delle telecamere della stazione identificano i due aggressori minorenni.