Spacciatori dei giardinetti Pene fino a quasi 6 anni

Ventisei imputati: spadroneggiavano nelle aree verdi di via Azzone Visconti. Documentate 4mila cessioni fra hascisc, marijuana, coca ed eroina

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di Stefania Totaro

Pene fino a quasi 6 anni di carcere tra processi abbreviati e patteggiamenti per i pusher che avevano sottratto i giardini di via Azzone Visconti ai cittadini per spacciare droga. È la sentenza del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Gianluca Tenchio per i 26 imputati arrestati lo scorso ottobre dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Monza. Sono tutti, a eccezione di un cittadino italiano, provenienti dall’Africa occidentale (per la maggior parte richiedenti asilo), questi specializzati in droghe ‘leggere’, mentre 19 marocchini vendevano cocaina ed eroina. Una dozzina quelli che hanno concordato la pena con i pm della Procura di Monza titolari dell’inchiesta, Salvatore Bellomo e Sara Mantovani, e quelli che hanno patteggiato le pene minori fino a 2 anni e 4 mesi di reclusione ora potrebbero anche ritornare in libertà. I rimanenti imputati hanno chiesto invece di venire processati col rito abbreviato e sono stati condannati a pene fino a un massimo di 5 anni e 8 mesi di reclusione. Contestate complessivamente quasi 4mila cessioni o detenzioni di stupefacenti di varia natura, dalla singola dose al chilo di cocaina o ai 10 chili di hascisc, per un valore complessivo pari a 500mila euro. Le indagini sono iniziate nell’ottobre 2019 con quotidiani appostamenti, video e intercettazioni nella strada a due passi dal centro. L’operazione, che contava complessivamente 61 indagati, è stata denominata ‘Dedalo’ perchè è emerso un dedalo di rapporti tra spacciatori, di cui erano rimasti vittime nel gennaio 2020 anche Vittorio Brumotti e la sua troupe, entrati nei giardini per girare un servizio di ”Striscia la Notizia” e aggrediti, anche con un coltello e rapinati da due gambiani, poi sottoposti a fermo dai poliziotti.

Più di 5000 pagine di ordinanza cautelare, oltre 1000 ore di video e migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali da tradurre dalla lingua mandingo del Gambia e dall’arabo del Marocco è stato il lavoro fatto dagli uomini della Squadra Mobile da ottobre 2019 a maggio 2020, anche ai tempi dell’emergenza Coronavirus, per stroncare lo spaccio di droga ai giardinetti ormai ‘occupati’ dai pusher. Alla fine i poliziotti hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 53 persone (un italiano, 31 del Gambia, 3 nigeriani, 3 senegalesi, 2 della Guinea, 1 della Mauritania e 1 del Mali, per la maggior parte richiedenti asilo e 19 marocchini). Tra le droghe vendute è emerso anche un nuovo allarmante tipo di sostanza stupefacente chiamato ‘Garcella’, un pericoloso mix tra hascisc e marijuana.