REDAZIONE MONZA BRIANZA

Spacciato, sono rinato La mia storia in un film

Il messaggio di Enrico Comi agli studenti . Dopo due libri autobiografici al lavoro per la sceneggiatura

"Tutto nasce dalla cattiva informazione, dal pensare ‘ma sì mi sballo un po’, tanto poi smetto quando voglio’ ed è lì che si finisce nella trappola. Dalla canna passi alla cocaina, poi all’eroina o ad altre porcherie...e ti rovini". Enrico Comi conosce bene ciò di cui parla. Perchè ci è passato. Ci ha sofferto, enormemente. Ne è uscito, miracolosamente. E da 25 anni porta il suo messaggio tra i giovani, per tenerli più lontani possibile dall’inferno che lui ha visto coi suoi occhi e vissuto sulla sua pelle. In questi giorni lo ha fatto, e lo farà, online o in presenza, con gli studenti e i genitori del King di Muggiò, del Frisi di Monza e del Ghandi di Besana. Così come lo ha fatto con due libri autobiografici di grande successo pubblicati con Bellavite, "Stupefatto", già dal 2004, e il recente "Spacciato" uscito nel 2020 e con un sottotitolo eloquente, "un solo attimo per cancellare una vita. Potrebbe non bastare una vita per cancellare quell’attimo". Come ha fatto con uno spettacolo teatrale arrivato a 400 repliche in 7 anni. E come a breve potrebbe fare con un film, addirittura "made in Usa".

"E’ già da qualche anno che ci sto lavorando – racconta Comi, cresciuto a Triuggio – ma adesso siamo in una fase molto importante, decisiva. C’è una sceneggiatrice al lavoro e abbiamo diversi produttori interessati, anche da oltre Oceano. Sarebbe fantastico poterlo realizzare e in diverse lingue, per raggiungere sempre più ragazzi e più velocemente". Proprio questa è la sua missione: raggiungere più ragazzi possibili per fargli capire i rischi legati alla droga, per tenerli alla larga. "La situazione è sempre più drammatica – dice – adesso c’è la cannabis sintetica, con un potenziale altissimo, che sta facendo dei disastri assurdi. Utilizza nuovi agenti spruzzati sulle piante, ha un impatto molto forte soprattutto sui giovani all’inizio e so di alcuni finiti al pronto soccorso e anche in psichiatria". Altrettanto preoccupante la soglia di accesso, che scende sempre di più: "Ho fatto degli incontri con le prime medie... – racconta – perchè i presidi mi hanno chiamato, sentendo forte questa esigenza. Negli ultimi 67 anni è veramente spaventoso quanti ragazzini si avvicinano alle droghe, forse anche per il martellamento dei rapper che non fanno altro che magnificarle e per tutto quello che i giovani trovano sul web".

Alessandro Crisafulli