Sos camici, scoperti in 1.500: pronti due bandi di reclutamento

L’assessore Riva: a giugno partiranno i lavori per le case di comunità a Cederna e San Rocco

Sos camici. Scoperti in 1.500. Pronti due bandi di reclutamento

Sos camici. Scoperti in 1.500. Pronti due bandi di reclutamento

Sono 1.500 le persone senza medico di famiglia, costrette a ricorrere ad ambulatori medici temporanei. A breve però, grazie ai prossimi due bandi di reclutamento di Asst Brianza, si conta di riempire almeno un parte degli 11 posti vacanti conteggiati su Monza.

"Cinque di questi undici hanno il vincolo, tutti nei quartieri, anche se non è detto che vengano coperti", spiega l’assessore alla Salute del Comune di Monza Egidio Riva. Si tratta di due posti a San Rocco, uno a Sant’Albino, uno a Triante e uno a San Fruttuoso. "Almeno qualcuno di questi contiamo di coprirlo – prosegue Riva –. Per questo abbiamo individuato a Sant’Albino la disponibilità di ambulatori alla Farmasalus a prezzi calmierati, e a San Rocco alla cooperativa Toti, o un locale in via Borgazzi per 4 giorni la settimana. Un bando c’è ora e un altro bando ci sarà a giugno. Vi potranno partecipare anche gli specializzandi. Sicuramente in estate avremo un quadro più chiaro". E alla domanda del perché si faccia difficoltà a reperire nuovi medici: "Il problema è a monte, sulla formazione di medici. Non ci sono abbastanza professionisti, bisogna innanzitutto fare in modo che ci siano più laureati". Parallelamente proseguiranno i progetti delle Case di comunità, che permetteranno di avere più servizi sanitari sul territorio.

"A giugno inizieranno i lavori per le Case di comunità di via della Robbia-Zuccoli a Cederna, e di via Borgazzi a San Rocco, che si aggiungeranno a quella già attiva in via Solferino – spiega Riva –. Permetteranno di garantire i servizi sanitari basici, quali prestazioni ambulatoriali o legate alla cronicità, servizi infermieristici, prenotazioni, servizi diagnostici di base, sgravando in questo modo gli ospedali del tanto lavoro di cui sono carichi adesso".

Una criticità però allo stato attuale c’è: "A livello di numeri gli accessi alla Casa di comunità di via Solferino sono ancora bassi – rileva l’assessore –. Sono pochi soprattutto gli accessi diretti in maniera spontanea, quelli che la frequentano di solito sono mandati dal medico di famiglia". A livello di farmacie, infine, la situazione è positiva e migliorerà ancora: "La copertura c’è perché Monza garantisce una farmacia ogni 3.300 abitanti, come previsto dalla legge. Con Farmacom si vuole sempre di più una farmacia dei servizi, dove poter misurare la pressione, fare prelievi e fruire dell’holter pressorio. Già in molti casi avviene, e l’ottica è quella che ogni farmacia riesca ad evolversi in questo modo".

A.S.