Monza, il Comitato aria pulita: "Poco smog perché si misura nel Parco"

La presa di posizione: le uniche centraline sono in mezzo al verde e in una via secondaria, servono rilevatori attorno al centro

Traffico a Monza

Traffico a Monza

Monza - «Misurare l’inquinamento in una via secondaria o, peggio, in mezzo al Parco, non serve a nulla". Sono sul piede di guerra Cruciano Nasca e Roberto Scarian, promotori del Comitato aria pulita Monza. Martedì il Coordinamento dei comitati cittadini incontrerà il sindaco Paolo Pilotto per presentargli una lunga lista di richieste per migliorare la qualità dell’aria. "Da anni la nostra città si limita ai dati provenienti dalle uniche due centraline fisse dell’Arpa – spiega Nasca –. Una è in via Machiavelli, vicino alla scuola Puecher, una strada a senso unico e mai trafficata, l’altra si trova all’interno del Parco, lungo il viale Mirabello. Ed entrambe non sono mai state in grado di fotografare la media effettiva dei valori inquinanti".

Sul portale dell’Arpa, ad esempio, martedì l’Indice della qualità dell’aria al Parco dava un giudizio “accettabile“ con Pm10 a 42 milligrammi per metro cubo d’aria di media giornaliera, su un valore limite di 50, e il biossido d’azoto a 56 milligrammi per metro cubo (massimo giornaliero) su un valore limite di 200, mentre l’ozono ha come massimo giornaliero 90 mg/metro cubo su una soglia di 180. Giudizio “scarso“, invece, per i valori in via Machiavelli, dove, pur essendo strada periferica, martedì si registravano 48 milligrammi/metro cubo di Pm10, il Pm2.5 (particolato aerodisperso) 31 milligrammi per metro cubo, segnalato in rosso. Le tabelle del ministero dell’Ambiente, tra i vari aggiornamenti delle normative, parlano di valori limite di 25 o al massimo 29 milligrammi al metro cubo. Ammettendo anche che si tratti di valori medi annuali, "meritano davvero il giudizio scarso".

Ecco perché il Comitato aria pulita chiede altri 4 rilevatori di Arpa da posizionare appena fuori dalla cerchia di Corso Milano, via Visconti, via Manara, via Cavallotti, le arterie più trafficate del centro che "hanno sicuramente un’aria più pesante". Reclamano i rilevatori "proprio dove nel 2020 avevamo posizionato specifici campionatori di breve periodo (in occasione della campagna “NO2, No Grazie“, promossa dal Comitato milanese Cittadini per l’aria). Gli esiti – ricorda Scarian – ci davano ragione: superavano i limiti tollerati, anche in pieno lockdown".

L’iniziativa aveva coinvolto anche la Provincia che a sua volta aveva posizionato 100 campionatori di biossido di azoto su 27 strade provinciali e 73 in 29 sedi di 21 istituti scolastici. Il Comitato vuole "rendere cittadini e giovani protagonisti delle campagne di monitoraggio e raccolta dati, per far comprendere i livelli di inquinamento atmosferico nei luoghi che frequentano quotidianamente". E, come primo segnale, "vogliamo l’introduzione di zone a 30 chilometri all’ora, con un doppio senso di circolazione per le biciclette".