"Siamo pronti ad adottare madri e bimbi afghani"

Le prime dieci famiglie hanno raccolto l’appello della onlus Salvagente Italia. Obiettivo dell’associazione: garantire ai profughi una nuova chance da noi

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di Barbara Apicella

A poche ore dal lancio dell’iniziativa oltre dieci famiglie di Monza e Brianza hanno dato la loro disponibilità a ospitare una mamma con un bambino, o anche solo una donna o un minore dall’Afghanistan. In Brianza la macchina della solidarietà è partita dall’associazione Salvagente Italia Onlus.

Il sodalizio, presieduto da Mirko Damasco, sta raccogliendo l’elenco delle persone che si sono rese disponibili ad aprire le porte della loro casa a un rifugiato. "La richiesta di fare qualcosa di concreto è partita direttamente dalla cerchia di persone che ci seguono - spiega Damasco -. Anche se non operiamo in quel Paese ci siamo subito attivati". Damasco, una lunga esperienza anche all’interno della Croce Rossa Italiana, ha deciso insieme al direttivo di fare da collante con le istituzioni: di raccogliere l’elenco delle persone disponibili ad ospitare un rifugiato e a seguirlo nel percorso di costruzione dell’autonomia e di un futuro migliore in Italia. "Quando ci sono situazioni come quella dell’Afghanistan, una delle prime necessità è ospitare. Quando il sindaco di Milano Beppe Sala ha comunicato, seguito da altri sindaci, la sua disponibilità ad aprire le porte di casa a un rifugiato, abbiamo pensato che quella fosse la strada migliore". Mirko Damasco si è immediatamente messo al lavoro e ha contattato l’associazione Refugees Welcome Italia da tempo impegnata in progetti di accoglienza dei rifugiati nel nostro Paese. "Non tutti infatti sanno che è possibile ospitare una persona che ha ottenuto lo stato di rifugiato politico. La famiglia viene seguita passo passo dall’associazione". Un’esperienza intensa: l’aprire le porte della propria casa a persone che, a causa della guerra, hanno dovuto abbandonare la loro terra e i loro cari. E che qui, in Italia, sperano di costruirsi un futuro migliore.

"Alla famiglia viene richiesto in primis uno spazio. Una camera dove la persona possa dormire. Va garantito il vitto, ma soprattutto il tempo e la disponibilità ad aiutare il rifugiato a inserirsi. A seguirlo nel disbrigo delle pratiche burocratiche, ad eventuali visite mediche, nell’individuazione di un corso per imparare la lingua italiana e poi anche a trovare un lavoro".

Tante le testimonianze delle famiglie che, in questi anni, attraverso Refugees Welcome Italia, hanno vissuto l’esperienza dell’accoglienza di un rifugiato: single, famiglie, pensionati che hanno aderito all’iniziativa. Ragazzi, uomini, donne che grazie alla disponibilità e alla generosità delle famiglie italiane si stanno costruendo un futuro. Persone che portano il loro bagaglio di esperienza, e di sofferenza, e che nel nostro Paese sperano di avere una seconda chance. "Ognuno può fare la sua parte. Chi attraverso donazioni alle associazioni impegnate anche in Afghanistan al fianco della popolazione, chi decidendo di ospitare. È un modo per mettersi in gioco". Salvagente Italia sta raccogliendo le adesioni che poi verranno consegnate ai sindaci del territorio per mettere in atto tutta la catena della solidarietà e della disponibilità che prenderà il via non appena i primi rifugiati arriveranno in Italia. Chi vuole aderire all’iniziativa di ospitare un rifugiato può inviare un’email a presidente@salvagenteitalia.org.