Sgombero all'ospedale San Gerardo Vecchio di Monza: droga e degrado

La polizia ha accompagnato in questura due giovani stranieri

La Polizia a Monza

La Polizia a Monza

Monza e Brianza, 13 gennaio 2023 - Al glorioso Umberto I, lo storico Ospedale Vecchio di Monza, resiste ancora il Poliambulatorio con alcuni servizi sanitari. Ma per il resto l'edificio è vuoto e fatiscente in molti ormai dei suoi padiglioni ormai abbandonati. Proprio per questo forse era diventato ormai rifugio di senza tetto e disperati, in attesa di un'opera di riqualificazione che dovrebbe rivoluzionarlo (ci dovrebbe anche andare la nuova sede dei carabinieri). Intanto oggi è stato effettuato uno sgombero degli ospiti indesiderati.

Nell’ambito delle attività di prevenzione generale e controllo del territorio, al fine di contrastare l’insorgenza e l’aggravamento dei fenomeni di criminalità diffusa e degrado urbano, su disposizione del Questore della provincia Marco Odorisio, nella mattinata di oggi è stato infatti effettuato uno specifico servizio con personale della Squadra Volanti, unitamente a equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia e a un equipaggio della polizia locale di Monza. Gli agenti sono entrati nella sede del Poliambulatorio Ospedale San Gerardo Vecchio, in via Solferino 16, dove sia i cittadini dei complessi abitativi limitrofi sia i rappresentanti della struttura ospedaliera, avevano segnalato come i padiglioni degli stabili, da anni dismessi e in condizioni di grave abbandono, fossero divenuti luogo di aggregazione, soprattutto notturna di soggetti extracomunitari dediti ad allestire giacigli di fortuna all’interno delle stanze, trascorrendo la notte bivaccando, consumando sostanze alcoliche e stupefacenti. Di fatto compromettendo anche alcune aree ancora dedicate a servizi pubblici essenziali.

Gli agenti intervenuti sul posto, unitamente a una squadra della ditta "Impresa Sangalli", a rappresentanti del Poliambulatorio, dell’Asst Monza e della società di vigilanza privata Italpol, hanno iniziato il sopralluogo della struttura, a cominciare dal piano interrato del padiglione C – ex oculistica. Sin da subito, gli operatori hanno constatato il palese stato di degrado dei locali, ben intuibile, oltre che dall’odore acre, dall’ingente mole di immondizia, scarti alimentari, escrementi, bottiglie rotte, suppellettili abbandonati, capi d’abbigliamento e altri oggetti, quali materassi e cuscini adagiati sul pavimento.

Nel corso delle attività, i poliziotti hanno scoperto, all’interno di una delle stanze, 2 persone di giovane età, di cittadinanza straniera, presumibilmente nordafricana, sprovvisti di documenti, sdraiati su materassi adagiati sul pavimento. Durante la successiva attività ispettiva, è stato trovato, nei pressi dei giacigli, tra rifiuti ed escrementi, un involucro contenente hascisc dal peso di 3,4 grammi. Dopo aver messo in sicurezza la stanza, il personale della ditta Sangalli ha iniziati le attività di bonifica, pulizia e sanificazione del locale.

Nelle ore successive, i poliziotti hanno procededuo a ispezionare gli altri stabili e padiglioni dismessi trovando, all’interno di uno degli interrati, numerose siringhe da insulina, abitualmente utilizzate dai tossicodipendenti. Al fine di rilevare gli eventuali punti di ingresso abusivo alla struttura si è effettuavati un controllo perimetrale, all’esito del quale i poliziotti hanno constatato come gli stabili fossero agevolmente accessibili: bastava scavalcare le mura e passare attraverso le numerose finestre rotte, fessure murarie, pareti in legno ormai marcito, alcune delle quali già divelte o abbattute in precedenza.

Dopo aver messo in sicurezza le aree ispezionate i poliziotti hanno accompagnato in Questura i due giovani stranieri, così da poter procedere alla loro compiuta identificazione. Dagli accertamenti emergeva che uno dei due - entrambi diciottenni, di origini marocchine – era gravato da precedenti per ricettazione e lesioni personali ma in possesso di permesso di soggiorno mentre l’altro, in quanto irregolare sul territorio nazionale, è stato affidato all'ufficio Ufficio Immigrazione per l’adozione dei provvedimenti amministrativi finalizzati all’uscita dal territorio nazionale.