REDAZIONE MONZA BRIANZA

Seregnopoli, parlano gli architetti a difesa di Lugarà

Chiamati a testimoniare i due professionisti che hanno seguito la pratica sull’ex rimessa Dell’Orto

Inizia con due architetti che hanno seguito la pratica urbanistica di Antonino Lugarà la lunga sfilata di testimoni della difesa al processo sulla presunta Seregnopoli. Sotto i riflettori dei giudici del Tribunale di Monza ieri la concessione edilizia sull’area della ex storica rimessa per autobus Dell’Orto in via Valassina, destinata a realizzare un centro commerciale, ritenuta dai pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo oggetto della corruzione tra il costruttore e l’ex sindaco forzista di Seregno Edoardo Mazza, a cui Lugarà avrebbe procurato voti nelle elezioni del 2015. Una ricostruzione contestata dagli avvocati degli imputati, secondo cui l’iter urbanistico è stato lecito e favorevole per le casse comunali. Ieri, all’apertura della fase del dibattimento ai testimoni della difesa, i primi a essere stati convocati dai legali di Lugarà, Luca Ricci e Rosario Minniti, sono stati gli architetti Roberto Pozzoli e Maria Cristina Manzella.

"Lugarà l’ho conosciuto nei primi anni Novanta quando ero assessore all’edilizia privata al Comune di Seregno e in seguito sono diventato il suo urbanista di fiducia - ha raccontato Pozzoli - Mi ha interpellato nel 2008 per occuparmi dell’area ex Dell’Orto, che era a destinazione produttiva, ma in una zona residenziale quindi un grosso capannone industriale risultava come un pugno in un occhio. Quindi si è pensato di chiedere un cambio di destinazione a commerciale e terziario, da ottenere con una variante al Piano regolatore". Nel 2013 la proposta è stata presentata in Comune, poi Lugarà si è rivolto a un altro professionista per proseguire. Ho presentato altre richieste analoghe per altri clienti per aree simili e sono state parzialmente accolte". L’architetta che ha proseguito l’iter per conto di Lugarà è stata Maria Cristina Manzella: "Mi occupo prevalentemente di architettura di interni ma nel 2013 ho avuto l’incarico per l’area ex Dell’Orto da Lugarà, che conosce da tempo mio marito titolare di un’agenzia immobiliare. Ho presentato il permesso di costruire per un capannone industriale, ma poi ho saputo che era in corso l’iter per il nuovo Pgt e nel 2015 ho depositato un piano attuativo con destinazione commerciale. Io allora non avevo una grande esperienza, era la prima volta e non l’ho più fatto. Ma ho consultato gli strumenti urbanistici e poi chiedevo riscontro all’ufficio tecnico dell’assessorato all’edilizia privata del Comune. I funzionari si sono dimostrati attenti e scrupolosi nel chiedere le integrazioni. In diverse occasioni agli incontri era presente anche Lugarà perché lui voleva seguire personalmente tutto l’iter.

Per via del suo carattere e temperamento faceva continui accessi in Comune. Inoltre lui era direttore dei lavori e aveva esperienza in quanto geometra". Si torna in aula a luglio con altre testimonianze.

S.T.