STEFANIA TOTARO
Cronaca

Seregnopoli, la parola passa ai consulenti

La difesa chiama in aula l’ex presidente dell’Ordine degli ingegneri Borgonovo e l’architetto Janetti per demolire le ipotesi dell’accusa sui presunti favoritismi

di Stefania Totaro

Anche l’ex presidente dell’Ordine degli ingegneri di Monza e Brianza in carica per 12 anni chiamato dalla difesa in aula per "demolire" la consulenza disposta dalla Procura di Monza sulla presunta Seregnopoli dell’urbanistica al Comune di Seregno. Piergiorgio Borgonovo, che è stato anche assessore seregnese negli anni Settanta e consigliere provinciale di Milano e Monza, è stato convocato ieri dall’avvocata Monica Mariani, difensore del funzionario dell’ufficio tecnico Carlo Santambrogio, alla ripresa del processo al Tribunale di Monza sui presunti favoritismi sull’area dismessa della ex storica rimessa per autobus Dell’Orto in via Valassina, destinata a realizzare un centro commerciale.

Una concessione edilizia ritenuta dai pm Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo oggetto della corruzione tra l’immobiliarista Antonino Lugarà e l’ex sindaco forzista di Seregno Edoardo Mazza, a cui Lugarà avrebbe in cambio procurato voti nelle elezioni del 2015. Per questa pratica urbanistica Santambrogio si ritrova imputato di abuso d’ufficio. Ma respinge l’accusa al mittente e con lui l’ingegnere Borgonovo suo consulente tecnico.

"Quell’area dismessa nella zona residenziale era oggetto di lamentele per i disagi provocati dalla presenza di amianto e dal traffico, quindi l’amministrazione comunale aveva tutto l’interesse a sistemarla - ha concluso il consulente - La destinazione commerciale era più che logica e ha permesso di incassare un’ingente somma per gli oneri di urbanizzazione".

Sulla questione posta dal perito urbanistico nominato dalla Procura tra le irregolarità, quella della richiesta di agibilità parziale da parte della società Gamm facente capo a Lugarà, l’ingegnere Borgonovo ha obiettato che "è stata permessa dal decreto del Fare del Governo Monti" e che "era non solo necessario ma doveroso inserire nella convenzione una clausola che la permetteva solo se ultimate tutte le opere di urbanizzazione e le cessioni di aree al Comune".

Si è spinto anche oltre un altro consulente, l’architetto Giancarlo Bianchi Janetti, convocato dall’avvocato Marco Leanza, difensore di Mauro Facchinetti, un altro funzionario comunale imputato di abuso d’ufficio. "Nella consulenza del perito della Procura c’è un passaggio poco corretto - ha dichiarato l’architetto davanti ai giudici - Ha fatto una specie di miscellanea di normative riportandone solo delle parti senza citarle intermante".

Il perito della difesa, per anni in servizio in vari uffici tecnici del Comune di Milano, ha "abbattuto" altre ipotesi di accusa. "Il piano attuativo Gamm non è da considerarsi in variante al piano regolatore del territorio di Seregno". Un’ipotesi che il perito dei pm collega alla mancata pedonalizzazione di una stradina laterale al centro commerciale, via dell’Oca, ma secondo l’architetto "non era compresa nel perimetro del piano attuativo e non incideva sui parametri vincolanti che modificano la destinazione del suolo perchè via dell’Oca era già destinata a sede stradale e così è stata mantenuta".

Anche via Valassina, la strada ad ampia percorrenza su cui si affaccia il centro commerciale, "non ha avuto opere in variante al piano attuativo perchè la realizzazione di corsie stradali tracciate con la vernice e di un’aiuola non hanno modificato la sede stradale". Corretto anche l’iter relativo all’autorizzazione commerciale "che deve essere chiesta dall’esercente e non dal costruttore e non è in alcun modo legata al piano attuativo".