REDAZIONE MONZA BRIANZA

Seregno, alla manifestazione antimafia si presentano soltanto in sessanta

In piazza organizzatori e politici, la gente non si è fatta vedere di LAURA BALLABIO

Il gazebo punto di riferimento della manifestazione (Brianza)

Seregno (Monza e Brianza), 14 marzo 2016 - Le associazioni antifasciste rappresentate da Roberto Galliani, «Dare un’anima alla città» sodalizio seregnese, rappresentato da Stefano Dosio, la passionaria Giusi Minotti, insegnante e consigliera comunale per oltre 20 anni, Simone Crinò, della Casa della Sinistra, Laura Borgonovo, premiata «Donna dell’anno» e fondatrice della scuola d’italiano per stranieri, Simone Pulici, segretario della Cgil Monza e Brianza, l’associazione Libera con diversi esponenti locali che sulle spalle portavano la bandiera viola dedicata a Lea Garofalo, Pasqualino Colacitti, professore uomo di cultura cittadino e Maurizio Lissoni, commerciante che ha voluto far sentire la voce della sua categoria oltre a normali cittadini residenti in città.

Non sono volute mancare nemmeno le amministrazioni comunali vicine con Roberto Beretta, l’assessore alla trasparenza in rappresentanza del comune di Lissone, Giorgio Garofalo, presidente del consiglio comunale di Seveso e Claudio Colombo assessore al territorio del comune di Monza. Sono stati loro i protagonisti della manifestazione «Per una Seregno libera dalle mafie manifesta insieme a noi», che si è svolta in piazza Vittorio Veneto, ieri mattina, alle 11. Una manifestazione organizzata dal Partito democratico ma aperta a tutti i cittadini che avevano il desiderio di far sentire la propria voce, con una serie di letture e discorsi a braccio sulla questione della legalità e degli ultimi fatti di cronaca locale. Una sessantina i presenti che hanno risposto all’appello ed erano presenti in piazza, sotto ad un gazebo dove campeggiavano cartelli con le scritte «Noi vogliamo bene a Seregno».

«E’ una manifestazione apartitica ma si parla di politica se questo significa voler dire che mi sto occupando della mia città. Le vicende delle ultime settimane che hanno visto il caratterizzarsi di fenomeni di tipo mafioso, ci devono portare ad una riflessione. Io ho 36 anni e non ho una profonda formazione antimafia: in queste settimane mi sono documentato perché ho vissute questo periodo con disagio. Ho scoperto che la criminalità si interessa al nostro territorio perché siamo dei produttori di fonti di ricchezza, un territorio fecondo e produttivo - ha spiegato Mauro Giussani, del Pd seregnese, che ha fatto da coordinatore durante gli interventi – Serve istaurare delle regole per creare degli anticorpi che riescano a respingere questi fenomeni: come la sensibilizzazione della popolazione, uno sportello sempre attivo per commercianti e imprese al quale possano rivolgersi e un comportamento etico e irreprensibile da parte degli enti e degli organi dello stato». Poco prima dell’inizio della manifestazione i rappresentanti del Partico Comunista Italiano hanno volantinato un documento dove chiedono le dimissioni del primo cittadino Edoardo Mazza.

«Di fronte alle notizie incalzanti che testimoniano delle infiltrazioni criminali di stampo mafioso nella nostra città e delle indagini della Magistratura in corso anche presso la casa comunale, il sindaco e l’amministrazione di destra al governo della città continuano a dimostrare superficialità e totale inadeguatezza politica – si legge nel documento del Pci seregnese – La città di Seregno ha bisogno di una nuova Amministrazione in gradi di sconfiggere seriamente, infiltrazioni mafiose e malaffare. Perciò chiediamo a tutte le forze politiche democratiche, antifasciste e a tutti coloro che sono impegnati per la legalità di proclamare con unica voce la richiesta di dimissioni ed elezioni anticipate».