MARTINO AGOSTONI
Cronaca

La grande secca del Lambro, a Monza il fiume non c'è più / FOTO

Nel centro storico l'alveo è una grande spianata di polvere e detriti

Il Lambro in secca al Ponte dei leoni (Radaelli)

Monza, 29 agosto 2017 - Al ponticello di via Aliprandi l’acqua devia nel Lambretto e lascia che il Lambro si estingua in una palude salmastra. Un’enorme pozza d’acqua stagnante verde e maleodorante, paradiso per zanzare, che si ferma alla traversa di San Gerardino, il punto da cui il fiume di Monza non c’è più.

E tutto il tratto del Lambro che attraverso il centro storico, passando dal Ponte dei Leoni fino alla torretta Viscontea dove si ricongiunge con il Lambretto, è solo una grande spianata di polvere e detriti rinsecchiti che in qualche punto lasciano scoperti i rigagnoli di qualche scarico fognario che alimentano ulteriormente il senso di degrado che dà un fiume prosciugato. Si ripete tutte le estati lo spettacolo del Lambro in secca e quest’anno è andata meglio che in passato, quando capitava che una maggiore quantità di alghe emersa dall’alveo imputridiva causando anche cattivi odori. Se durante le settimane centrali dell’estate la scarsa portata del fiume ha fatto approfittare il gruppo comunale della Protezione civile per eseguire lavori di rimozione di tronchi dai ponti e pulizia delle sponde, non sembra invece che sia stati sfruttati anche per far procedere gli interventi di messa in sicurezza del fiume contro le esondazioni. Da marzo sono partiti i lavori da un milione di euro dell’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po, per prevenire i rischi del fiume durante le piene. Da anni erano attesi i primi lavori per sistemare i cinque punti più critici del tratto del Lambro.