REDAZIONE MONZA BRIANZA

Rollon controcorrente, va alla conquista dei mercati asiatici

Dopo Usa, Russia e Brasile. Ma l’attività resta a Vimercate di Marco Dozio

Rollon di Vimercate (Radaelli)

Vimercate (Monza e Brianza), 5 agosto 2014 - Alla Rollon fanno muovere, anzi scorrere, mezzo mondo. Per esempio le teche del museo Louvre di Parigi, oppure le porte del tram di Milano, del treno Tgv francese, della metropolitana di San Paolo, oppure i sedili prima classe e business class del Boeing 787 Dreamliner, oppure le vetrine dei marchi dell’alta moda. Tutto ideato, progettato e realizzato a Vimercate, nello stabilimento di via Trieste, unico polo produttivo di questa piccola multinazionale del «made in Brianza» che viaggia controcorrente. A gonfie vele. Perché nonostante lo tsunami della crisi, aumenta il fatturato anno dopo anno, assume dipendenti, conquista mercati internazionali, apre nuove filiali all’estero senza delocalizzare la produzione. È recentissima l’inaugurazione di uffici a Shangai in Cina e a Bangalore in India, testa di ponte per l’espansione in Asia, a cui si aggiungono le sedi di Francia, Germania, Stati Uniti, Russia e Brasile, oltre a una miriade di distributori diretti sparsi per i quattro continenti.

L'azienda sforna un prodotto apparentemente semplice, almeno nel principio. Si tratta di guide lineari e attuatori, ovvero barre d’acciaio, dispositivi, sistemi di movimentazione e scorrimento applicati ai settori e agli oggetti più disparati: dai macchinari per gli studi dentistici agli ascensori, dai bancomat alle pareti mobili, dai distributori automatici ai veicoli militari, dalla logistica al ferroviario, dal packaging all’aereonautico, dalle macchine utensili al medicale. Eraldo Bianchessi è l’amministratore delegato del Gruppo, con un passato da vicepresidente nel colosso Brembo. «La forza di Rollon è appunto quella di puntare sulla personalizzazione del prodotto in base alle richieste del cliente, che è il solo modo per competere con la concorrenza su scala mondiale. Garantiamo una profonda competenza nei diversi ambiti in cui operiamo, poi investiamo molto in ricerca, sviluppo e formazione del personale».

Quest’ultimo continua a crescere anche numericamente: 18 assunzioni di ragazzi sotto i 35 anni negli ultimi 3 anni, per un totale di 300 addetti di cui oltre 100 operativi nei 12mila metri quadri della fabbrica vimercatese che si trova poco distante dalla tangenziale. «Noi continuiamo a credere nell’Italia e nella possibilità di fare impresa nel nostro Paese, per questo motivo abbiamo mantenuto qui il fulcro della ricerca e della produzione. Le filiali nei Paesi emergenti rappresentano l’occasione di un ulteriore consolidamento, la Cina in particolare sta puntando sempre di più sulla qualità e su soluzioni avanzate anche per il mercato interno», spiega ancora l’amministratore del gruppo che ha forti radici brianzole (la ditta è stata fondata in città nel 1975) e una tendenza all’internalizzazione, che non è sinonimo di delocalizzazione, evidenziata dal fatto che l’85% della produzione finisce all’estero.

In Italia si vende il restante 15% mentre la piazza più florida resta quella tedesca che assorbe la quota del 45%. Nel 2013 Rollon ha fatto registrare un fatturato di 54,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 53,6 milioni dell’anno precedente e soprattutto ai 27,7 milioni di euro del 2009: un sostanziale raddoppio del giro d’affari in meno di un lustro. Rollon è stata, inoltre, una delle poche imprese italiane coinvolte nelle olimpiadi invernali di Sochi, in Russia, svoltesi pochi mesi fa, lo scorso febbraio. I vimercatesi erano riusciti a ottenere una commessa da 100mila euro per installare componenti lineari su 320 porte di 10 treni da 8 vagoni.