
Rifiuti, guerra di ricorsi Aree e progetti bloccati da dieci anni di cause tra Cem e Comune
di Martino Agostoni
Realizzato su area agricola di proprietà del Comune in violazione del norme urbanistiche, autorizzato dalla Provincia a trattare rifiuti dopo una procedura irregolare, da un decennio denunciato per rumori ed emissioni di polveri dai comitati di residenti di San Damiano e Sant’Albino, da oltre un anno con contratto di concessione scaduto a seguito di regolare disdetta inviata dalla fine del 2020, eppure Cem srl, Centro Ecologico Monza, continua ancora oggi, dopo più di 10 anni, la sua attività. E anzi, a ogni tentativo da parte del Comune di sanare la questione dell’impianto di rifiuti non pericolosi realizzato nel 2012 in viale delle Industrie a seguito di una procedura seguita dall’allora l’assessore al Patrimonio e Ambiente Giovanni Antonicelli, coinvolto nelle inchieste del 2013 sia sulla corruzione in municipio sia sulla camorra a Monza, si apre un nuovo contenzioso in tribunale. Ed è Cem srl a ricorrere alla giustizia, ricorso su ricorso contro i documenti approvati in municipio per poter riprendere la disponibilità della propria area, tanto che con l’ultimo presentato al Tar e notificato al Comune a fine marzo, si aprirà il quarto contenzioso in sede amministrativa negli ultimi tre anni, oltre a una causa in sede civile. "Dobbiamo lottare per poter riavere un’area di nostra proprietà su cui realizzare un servizio pubblico necessario per la città - commenta il vicesindaco Egidio Longoni - ma è la situazione in cui si trovano le amministrazioni pubbliche quando vengono coinvolte in lunghi contenziosi. E come nel caso di viale delle Industrie, ma anche in altri come l’ex Macello, basta aprire contenziosi coi ricorsi per bloccare l’amministrazione che non è più nelle condizioni di poter pianificare sul proprio territorio, non può dare servizi previsti e, di fatto, non può assolvere alle sue funzioni pubbliche".
Nel caso dell’impianto che tratta pneumatici e rottami di veicoli in viale delle Industrie i tentativi del Comune per ridare utilità pubblica a quell’area sono molteplici, ma finora tutti rinviati ai tempi dei tribunali: oltre alla regolare disdetta della concessione del terreno comunale scaduta il 31 dicembre 2021, c’è stato il voto del Consiglio comunale nel 2022 alla variante al Pgt che dà una destinazione a servizi pubblici a quell’area ed è quindi stato approvato il progetto per realizzarvi sopra il nuovo hub cittadino per gli archivi e i documenti comunali con stanziamento a bilancio di 1,5 milioni di euro. Eppure "non possiamo fare niente se non aspettare che si esauriscano i contenziosi - prosegue il vicesindaco - Perché se sono aperte delle procedure su un’area, non ne abbiamo la disponibilità e questo comporta che non possiamo impegnare nessuna risorsa per realizzarvi dei progetti".