Rapinatore seriale di biciclette condannato a 7 anni

Aveva gettato nel terrore il Bosco delle Groane per la violenza usata nell’aggredire le vittime

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Condannato a 7 anni e mezzo di reclusione il rapinatore violento seriale di biciclette del parco delle Groane. La pesante sentenza è stata decisa dal collegio di giudici del Tribunale di Monza presieduto da Elena Sechi per un marocchino trentenne, Kamal Chakiri. L’uomo, in Italia senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, era stato arrestato nell’agosto dell’anno scorso dai carabinieri e portato al carcere di Monza.

Secondo la ricostruzione delle accuse contestate fatta prima dai militari della Tenenza di Cesano Maderno durante le indagini e in aula dalla pm della Procura di Monza Franca Macchia che quelle stesse indagini aveva coordinato, il trentenne si nascondeva tra gli alberi e i cespugli del parco Groane tra Ceriano Laghetto e Solaro e aggrediva ciclisti di passaggio, picchiandoli violentemente e impossessandosi delle loro biciclette. Erano stati almeno 5 gli episodi di rapina denunciati ai carabinieri nell’ultimo mese prima dell’arresto, tutti avvenuti sulla ciclabile del parco delle Groane. Le biciclette, quasi tutte di valore, alcune deldi diverse migliaia di euro, una volta rapinate erano destinate a finire probabilmente in un giro di ricettazione. A preoccupare gli utenti del parco soprattutto la violenza con cui venivano aggrediti i ciclisti. Le indagini dei carabinieri si erano immediatamente avviate, ma non era semplice risalire al responsabile perché il rapinatore malmenava le vittime e poi scappava con le loro biciclette nel giro di pochissimi minuti. Ma i militari della Tenenza di Cesano Maderno, attraverso le testimonianze delle vittime, grazie anche alla proficua collaborazione dei colleghi della stazione di Solaro, sono riusciti a risalire al responsabile bloccandolo mentre si trovava all’interno del parco delle Groane. Il marocchino è stato riconosciuto in seguito da tutte le vittime delle rapine. "Non sono io il rapinatore di biciclette, in quel periodo io spacciavo droga in un’altra zona del parco delle Groane", si è giustificato in aula durante il processo l’imputato.

La difesa del trentenne ne aveva quindi chiesto l’assoluzione e quando l’imputato ha sentito con le proprie orecchie pronunciare da parte dei giudici la sentenza di condanna, peraltro ad una pena davvero pesante, è esploso in escandescenze.

S.T.