Radio Wai, così i pazienti leucemici danno musica alle loro vite

L’emittente web è nata nel reparto di onco-ematologia pediatrica al Centro Maria Letizia Verga grazie alla Fondazione Magica Cleme

Entro i primi di marzo la web radio avrà spazi curati direttamente dai ragazzi

Entro i primi di marzo la web radio avrà spazi curati direttamente dai ragazzi

Monza, 3 febbraio 2020 - «Quando ti ammali non c’è un reparto per te, perché sei nel mezzo: non sei ancora adulto, ma non sei nemmeno più un bambino. Ti ritrovi in un reparto per bambini in cui è raro trovare qualcuno che abbia la tua età. Sei un ragazzino e non hai un posto per te", confessa Martina. Ma poi è arrivata Radio Wai, "una di quelle cose inaspettate che piombano nella tua vita e di cui non puoi più fare a meno", giura Alice. Perché "è una casa con la porta sempre aperta, a qualsiasi ora del giorno e della notte". Lo è per Matteo e per tutti gli altri ragazzi che hanno dovuto fare i conti con la leucemia. Per questo l’hanno chiamata Wai, acronimo di “we are incredible”: "Siamo incredibili. Sì, incredibili perché abbiamo combattuto o stiamo combattendo una delle più grandi sfide della vita". Ogni giornata, nel day hospital e nel reparto di onco-ematologia pediatrica del Centro Maria Letizia Verga, è una vita intera.

"Non si può mai sapere come andranno le cose... io che odiavo quel posto, io che l’avrei bruciato", e invece Ivan è un altro ragazzo che in quell’ospedale dei bambini costruito alle spalle del San Gerardo ha trovato una seconda famiglia. Anche grazie a Radio Wai, la prima web radio ospedaliera fatta dai ragazzi in cura, nata tre anni fa sotto la stella della Magica Cleme, fondazione voluta da Roberto “Bill” Niada e da sua moglie Emilia Sada. Perché quando ti dicono che tuo figlio ha un tumore o la leucemia, e soprattutto quando scopri che ormai non c’è più niente da fare, arrivi a scoppiare di rabbia. Poi cerchi di reagire, provi a darti una spiegazione. Non la spiegazione assoluta, perché quella non esiste. Emilia e Roberto l’hanno cercata nella Magica Cleme: "Facciamo quello che facevamo con nostra figlia Clementina: cerchiamo di far divertire i bambini e i loro genitori", racconta Emilia.

Ormai sono un riferimento non soltanto pratico, ma anche affettuoso. "Gli adolescenti che si trovano ad affrontare la malattia hanno bisogno di recuperare una normalità persa - spiega Marta, la pedagogista che segue la Magica Cleme -. Perché la malattia ti porta via il tempo, la scuola, gli amici, il calcetto, l’oratorio, il cinema, la pizzata. Molti ragazzi si sentono abbandonati. E invece vorrebbero che i loro amici non avessero paura di raccontare la loro normalità". Così è nata Radio Wai: "I ragazzi ci hanno chiesto uno spazio, all’interno del Centro, che fosse innanzitutto un luogo di amicizia, libero, aperto. E nello stesso tempo tutti parlavano della musica come compagna".

Marta, Emilia e un gruppo di ragazzi in cura hanno così deciso di iniziare un’avventura che oggi "sta diventando una radio sempre più vera". Anche grazie a Guglielmo di Radio NumberOne. Una collaborazione nata per caso, ma che ha permesso ai ragazzi di Radio Wai di imparare a registrare anche sul telefonino pillole di programmi, podcast, caricare playlist che possono essere ascoltate attraverso la Web App scaricabile gratuitamente. La radio suona tutto il giorno. Ha ospitato Caparezza, Vegas Jones, Emis Killa, Riki, Irama. Pure il presidente Sergio Mattarella. Tra smette le canzoni scelte dai ragazzi. Entro i primi di marzo, anticipa Guglielmo, "avrà anche spazi curati direttamente dai ragazzi, in cui potranno raccontare di sé, del loro mondo. Liberamente o attorno a temi precisi". C’è chi ha proposto l’angolo dei fumetti, dei videogiochi o dei giochi in scatola come Eric. Ma anche piercing, tatuaggi e trucco come Giulia ed Elisabetta. Perché Radio Wai è "uno spazio creativo di espressione dei nostri talenti e passioni".