Punizione con botte e coltelli Ragazzo pestato e rapinato: preso il “grande“ della baby gang

Un 18enne aggredito in stazione 10 mesi fa per un messaggio a una ragazza del gruppo. I carabinieri hanno identificato l’unico maggiorenne della comitiva entrata in azione

Migration

di Sonia Ronconi

Insieme a un gruppo di minorenni aveva pestato e rapinato un diciottenne “colpevole“ di aver inviato un messaggio a una ragazzo legata a uno di loro. Dopo 10 mesi di indagini i carabinieri sono riusciti a identificarlo e notificargli un ordine di carcerazione. Un 19enne del Pavese, l’unico maggiorenne della baby gang (i cui componenti sono già stati arrestati ad agosto), deve rispondere di rapina aggravata. L’aggressione era avvenuta ad aprile dell’anno scorso alla stazione ferroviaria di Seregno: nel mirino era finito un monzese di 18 anni. Armati di coltelli, i giovani lo avevano accerchiato, minacciato e spintonato contro un muro. Poi, senza pietà lo avevano colpito con calci e pugni. Prima di fuggire gli avevano strappato una collanina d’oro del valore di circa mille euro.

Ieri i carabinieri guidati dal colonnello Emanuele Amorosi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Monza a carico del 19enne, già recluso nel carcere di Pavia per un’altra rapina consumata su un treno in passaggio nel territorio di Varedo. Le indagini sono state condotte dalla sezione operativa dell’Arma di Seregno e dai militari della Stazione locale. L’aggressione della baby gang sarebbe avvenuta per un messaggio inviato dalla vittima a una ragazza, che aveva un legame con un componente della baby gang. Ragazza che, peraltro, era presente alla stazione al momento della brutale aggressione. Nell’interrogatorio di uno dei ragazzi accusati, tutti studenti, un minorenne aveva riferito agli investigatori: "Sono intervenuto a dare forza ai miei amici, ma non era mia intenzione fargli del male, l’ho colpito solo con un calcio alle gambe".